Captato il segnale di un’onda gravitazionale generata dalla fusione di una stella di neutroni con un misterioso oggetto dalla massa insolita, troppo piccolo per essere un buco nero e troppo grande per essere una stella di neutroni. L'evento, che sfida le attuali teorie, è stato rilevato il 29 maggio 2023 durante la prima parte della quarta sessione di osservazioni (il cosiddetto run 4) condotta dalla grande rete di rivelatori composta dagli americani Ligo, dal giapponese Kagra e dall'europeo Virgo. Quest'ultimo si trova in Italia, a Cascina (Pisa), e fa capo all'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego) al quale l'Italia collabora con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Lo stesso network di rivelatori comincerà il 10 aprile la seconda fase del run 4, dopo una pausa tecnica dovuta a interventi di manutenzione. L'obiettivo è quello di portare oltre quota 200 il numero totale di segnali gravitazionali osservati entro febbraio 2025.
Nel 2019 era già stato captato il segnale di un'onda gravitazionale che faceva ipotizzare l'esistenza di un oggetto compatto con massa compresa tra 2,5 e 2,7 masse solari, dunque superiore alla massa della stella di neutroni più pesante osservata finora, ma molto inferiore alla massa dei buchi neri. Questo sospetto viene ora rafforzato dal segnale Gw 230529 registrato nel 2023, la cui onda gravitazionale sarebbe stata generata dalla fusione (avvenuta a circa 650 milioni di anni luce dalla Terra) di due oggetti compatti, uno con massa compresa tra 1,2 e 2 masse solari e l'altro compreso tra 2,5 e 4,5 masse solari.
L'analisi del segnale gravitazionale non fornisce informazioni sufficienti per determinare con certezza se i due oggetti compatti siano stelle di neutroni o buchi neri. Secondo i ricercatori è probabile che l’oggetto più leggero sia una stella di neutroni e l’oggetto più pesante un buco nero di piccola massa.
"Il nuovo rilevamento, il primo dei nostri entusiasmanti risultati del quarto ciclo di osservazioni Ligo-Virgo-Kagra, rivela che potrebbe essere più alto del previsto il tasso di simili collisioni tra stelle di neutroni e buchi neri di piccola massa", dice Jess McIver dell’Università della British Columbia (Canada), portavoce vicario della collaborazione scientifica Ligo.
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