Il cielo notturno si sta popolando di sfere rossastre, bagliori visibili a occhio nudo che non hanno un'origine naturale: sono state chiamate le 'aurore SpaceX' perchè sono provocate dall'interazione temporanea dei gas di scarico dei razzi Falcon 9 dell'azienda di Elon Musk con lo strato più esterno dell'atmosfera terrestre, la ionosfera. Se ne stanno osservando sempre di più, da 2 a 5 al mese. Una delle più recenti,pubblicata sul sito Spaceweather.com, è stata fotografata il 3 novembre da Stephen Hummel, dell'Osservatorio McDonald in Texas, poche ore dopo il lancio di un Falcon 9.
"Le aurore SpaceX, chiamate così perché la loro frequenza è aumentata notevolmente con il crescente numero di lanci spaziali proprio con SpaceX, sono dovute evidentemente all'interazione dei gas rilasciati dai razzi che attraversano la ionosfera, quella porzione di atmosfera costituita da gas ionizzati, che porta alla 'accensione' di un chiarore rossastro a una specifica lunghezza d'onda, 630 nanometri", ha detto all'ANSA l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project.
Secondo gli esperti il fenomeno è dovuto al rientro del secondo stadio del razzo, quando a quota molto alta, circa 300 chilometri, accende i motori per pochi secondi per rientrare verso Terra e bruciare nell'atmosfera. Il risultato è un bagliore rosso, più o meno visibile a occhio nudo e che può creare interferenze alle comunicazioni e problemi per le osservazioni astronomiche. "E' un effetto temporaneo, una perturbazione in qualche modo simile alle scie di condensazione degli aerei", ha detto l'astronomo Piero Benvenuti, dell'Università di Padova. "Queste aurore non hanno effetti permanenti sulla ionosfera, tantomeno costituiscono un pericolo. Piuttosto - ha aggiunto - sono molto più preoccupanti gli inquinanti lasciati negli strati alti dai detriti o dai satelliti che bruciano nell'atmosfera".
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