L’Intelligenza Artificiale (AI) è pronta a scendere in campo al fianco degli astronomi, per ‘pulire’ le immagini dell’universo ottenute dai telescopi a terra: grazie ad un algoritmo già utilizzato per le foto e adattato da ricercatori guidati dall’americana Northwestern University e dalla cinese Tsinghua University, l’AI è in grado di eliminare i disturbi provocati dall’atmosfera terrestre, rendendo le foto molto più nitide e aiutando quindi i ricercatori ad ottenere dati più accurati. Il nuovo strumento, pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, è stato messo liberamente a disposizione della comunità scientifica.
Quando la luce di stelle, pianeti e galassie lontane arriva alla nostra atmosfera, viene distorta dai movimenti turbolenti dell’aria: è per questo che i migliori telescopi situati a terra si trovano tutti ad alta quota, dove l'atmosfera è più rarefatta. Questa interferenza diventa un problema quando si tratta di estrarre dati dalle foto: ad esempio, gli effetti gravitazionali vengono rilevati studiando la forma delle galassie, ma immagini distorte possono portare a calcoli errati. Per superare questo ostacolo, i ricercatori guidati da Emma Alexander della Northwestern University e da Tianao Li della Tsinghua University hanno combinato un noto algoritmo per migliorare le foto con una rete basata sull’Intelligenza Artificiale e addestrata con immagini astronomiche.
Il nuovo strumento ha registrato errori inferiori del 38,6% rispetto ai metodi classici di pulizia delle immagini e del 7,4% rispetto ai metodi più avanzati. L’algoritmo, inoltre, è stato addestrato anche con immagini che simulano quelle che verranno ottenute dall’Osservatorio Vera Rubin (Vro) in costruzione in Cile, che dovrebbe entrare in funzione nel 2024: ciò significa che, quando il nuovo telescopio comincerà ad osservare il cielo, lo strumento basato sull’AI sarà pronto ad aiutare gli astronomi ad analizzare i dati tanto attesi.
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