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Primo passo verso una rete italiana dedicata alla One Health

Primo passo verso una rete italiana dedicata alla One Health

50 dottorandi per un nuovo approccio alle emergenze sanitarie

27 ottobre 2023, 15:34

Redazione ANSA

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Con 50 dottorandi un passo verso una rete italiana della One Health (fonte: Rawpixel) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Con 50 dottorandi un passo verso una rete italiana della One Health (fonte: Rawpixel) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Con 50 dottorandi un passo verso una rete italiana della One Health (fonte: Rawpixel) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Con la selezione 50 dottorandi che prenderanno servizio in 14 atenei e 9 enti di ricerca italiani, si compie il primo passo verso la formazione di una rete nazionale dedicata alla salute circolare (One Health), ossia all'approccio unitario che collega la salute umana e quella degli animali e dell'ambiente in un circolo virtuoso.
Il dottorato di interesse nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive emergenti, che nasce dal progetto di Partenariato Esteso Pnrr Inf-Act, ha come obiettivo quello di formare una comunità multidisciplinare di ricercatori che cerchino risposte alle sfide sanitarie emergenti. Cinquanta dottorandi, quindi, impegnati nella ricerca di base, clinica ed epidemiologica e a sviluppare nuove strategie di sorveglianza, tecniche diagnostiche e opzioni terapeutiche per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive.

"Nonostante la novità del tema alla base del dottorato, abbiamo ricevuto oltre 120 domande da ricercatori provenienti da 29 università italiane e 14 tra università europee ed extraeuropee", afferma Anna Odone, professoressa ordinaria di Igiene e Sanità Pubblica presso l'Università di Pavia e coordinatrice del dottorato. "La selezione è stata molto competitiva per l'alta qualità dei candidati, oltre un terzo erano laureati con lode. Molto apprezzabile, inoltre, il fatto che diverse domande siano giunte dall'estero, segnale che la ricerca italiana sa attrarre nuove energie".

Secondo Fausto Baldanti, professore ordinario di Microbiologia e coordinatore nazionale del progetto Pnrr Inf-Act, "questo dottorato distribuito in una rete nazionale composta da 14 atenei italiani e 9 enti di ricerca, inclusi l'Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Associazione Istituti Zooprofilattici Sperimentali, ci aiuta a immaginare un percorso di ricerca che intersechi scienze biomediche, cliniche, biologiche, veterinarie, chimiche e farmaceutiche, statistiche e metodologiche, delle scienze ambientali, tecniche e sociali per la sanità pubblica".

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