/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dai funghi le fibre per gli abiti che si auto-riparano

Dai funghi le fibre per gli abiti che si auto-riparano

Sono bioegradabili, possibile alternativa alla pelle

09 maggio 2023, 09:14

Redazione ANSA

ANSACheck

Le fibre prodotte dal fungo Ganoderma lucidum potrebbero essere usate per vestiti auto-riparanti (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le fibre prodotte dal fungo Ganoderma lucidum potrebbero essere usate per vestiti auto-riparanti (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le fibre prodotte dal fungo Ganoderma lucidum potrebbero essere usate per vestiti auto-riparanti (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vestiti vivi, biodegradabili e che si auto-riparano potrebbero essere realizzati in futuro a partire dalle sottili fibre prodotte dai funghi: coltivate in laboratorio, generano un materiale simile alla pelle che potrebbe essere impiegato anche per gli arredi di casa e gli interni delle auto. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Advanced Functional Materials dalla Newcastle University e dalla Northumbria University, nel Regno Unito.

Nei loro esperimenti, i ricercatori hanno usato un particolare fungo (Ganoderma lucidum) che è in grado di produrre una sorta di pelle a partire da filamenti ramificati, chiamati ife, che disposti uno sull'altro formano il micelio, ovvero il corpo vegetativo del fungo stesso.

Dal micelio dei funghi vengono già ottenuti diversi materiali impiegati in molti ambiti, dal tessile all'edilizia: il processo usato per fabbricarli, però, uccide le spore che permettono al fungo di autorigenerarsi producendo nuove ife. Per questo i ricercatori britannici hanno messo a punto un nuovo metodo che unisce miceli, spore, carboidrati, proteine e altri nutrienti in un unico liquido di coltura, permettendo di coltivare una sorta di pelle che può essere prelevata e seccata. Il prodotto finale è ancora troppo sottile e delicato per essere trasformato in un indumento, ma i ricercatori sostengono che in futuro potrebbe diventare più resistente, magari combinando più strati o usando un rivestimento di glicerolo.

Grazie alla presenza delle spore del fungo, che sopravvivono alla lavorazione, il materiale è in grado di ripararsi da solo se posto in condizioni simili a quelle in cui è stato coltivato: nel giro di un paio di giorni riempie buchi e strappi di varie dimensioni, anche se per il momento resta ancora visibile il segno.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza