A poche settimane dalla pubblicazione, sulla rivista Nature Aging, del primo atlante cellulare che mostra come cambiano i muscoli umani durante l’invecchiamento, se ne aggiunge ora un secondo ancora più vasto e completo, che costituirà la base per lo sviluppo di strategie preventive e terapeutiche negli anziani. Il nuovo atlante è stato pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo internazionale di ricercatori guidati dall’Università Pompeu Fabra di Barcellona e dall’azienda cinese Bgi Research, e comprende ben 387.000 cellule analizzate grazie a campioni di tessuto muscolare prelevati da 31 individui di genere, età e origine diversa.
Lo studio, coordinato da Pura Muñoz-Cánoves dell’Ateneo spagnolo e Miguel Esteban della compagnia cinese, descrive come le diverse cellule muscolari cambiano con l'invecchiamento e, grazie al confronto con i dati genetici, identifica anche gli elementi chiave che indicano una maggiore predisposizione alla sarcopenia, la progressiva perdita di massa e funzionalità muscolare spesso dovuta all’invecchiamento, i cui meccanismi non sono ancora del tutto compresi.
Gli autori dello studio hanno confermato che le fibre muscolari a contrazione rapida, necessarie per attività fisiche che richiedono esplosioni di potenza, con l’avanzare dell’età si deteriorano molto più delle fibre a contrazione lenta, destinate ad attività di resistenza. Inoltre, hanno scoperto che con l’invecchiamento emergono dei nuovi sottotipi di fibre muscolari che potrebbero essere determinanti nell’indurre quella cascata degenerativa tipica degli individui in età avanzata, e che costituiscono, dunque, degli obiettivi importanti per interventi terapeutici che mirino a contrastare i disturbi dell’età e migliorare la qualità della vita.
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