/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Così la marijuana 'strega' il cervello dei giovani

Così la marijuana 'strega' il cervello dei giovani

Toglie i freni inibitori al circuito della gratificazione

16 ottobre 2017, 20:43

Redazione ANSA

ANSACheck

La marijuana altera il cervello immaturo sabotando i 'freni ' del circuito nervoso della gratificazione (fonte: Jiang Feng, Università di Buffalo) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La marijuana altera il cervello immaturo sabotando i  'freni ' del circuito nervoso della gratificazione (fonte: Jiang Feng, Università di Buffalo) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La marijuana altera il cervello immaturo sabotando i 'freni ' del circuito nervoso della gratificazione (fonte: Jiang Feng, Università di Buffalo) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La marijuana riesce a 'stregare' il cervello ancora immaturo dei giovani sabotando i 'freni inibitori' del circuito nervoso della gratificazione. La scoperta è stata fatta sui topi da un gruppo di ricerca coordinato dalla Brigham Young University, negli Stati Uniti: i risultati degli esperimenti, pubblicati su Journal of Neuroscience, svelano dunque un nuovo potenziale bersaglio che potrebbe finire nel mirino dei futuri farmaci per la cura della dipendenza da cannabis.

Questo target si trova in una regione del cervello, chiamata 'area tegmentale ventrale', che viene solitamente alterata dalle droghe d'abuso. I ricercatori, guidati dal neuroscienziato Jeffrey Edwards, hanno esaminato questa regione nel cervello ancora in via di sviluppo nei topi giovani (cuccioli e 'adolescenti'), valutando in particolare gli effetti scatenati dal principio attivo della marijuana, il tetraidrocannabinolo (Thc).

I risultati degli esperimenti dimostrano che la somministrazione quotidiana di Thc per una settimana blocca il recupero delle connessioni nervose (sinapsi) formate da un particolare sottotipo di neuroni, quelli Gabaergici, che hanno una funzione inibitoria nel circuito della ricompensa. Sabotando questi 'freni', la marijuana incrementa i livelli di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere, aumentando il senso di gratificazione e il conseguente rischio di sviluppare dipendenza.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza