ROMA - Disuguaglianze crescenti sono alla base di molte malattie nel mondo: i paesi con più ineguaglianze sociali e disparità di reddito tendono maggiormente a presentare cattiva salute psicofisica, maggiore uso di droghe, violenza, disagio sociale, sfiducia, atteggiamenti iper-consumistici che danneggiano l'ambiente.
È la denuncia, in un editoriale sul British Medical Journal, di Kate Pickett e Richard Wilkinson della University of York.
I riflessi delle iniquità pesano sulla pelle delle persone: in diverse aree metropolitane di vari stati si continuano a vedere gap enormi nella longevità delle persone residenti in zone disagiate rispetto a chi vive in zone più ricche: dai 5 ai 10 anni fino anche ai 15-20 anni in meno di aspettativa di vita per i primi.
Questo avviene nonostante decenni di ricerche abbiano evidenziato la necessità di lavorare sui determinanti strutturali della salute se si vogliono ridurre queste iniquità.
E non va trascurato che gli effetti negativi sulla salute indotti dalle misure di austerity cominciano a rendersi visibili nelle statistiche riguardanti la salute delle popolazioni.
Adesso più che mai è necessaria una visione del futuro capace di creare società più eque, concludono gli autori, in grado di portare a un benessere sostenibile per tutti e per il pianeta.
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