Via libera del governo allo scudo penale per i medici. È quanto stabilito, spiegano fonti parlamentari, dalla riunione della maggioranza con il governo sugli emendamenti al decreto Milleproroghe. Diverse proposte di maggioranza ma anche di opposizione chiedono che le norme sulla responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario introdotte durante il Covid vengano estese anche agli anni successivi.
"Il grido di dolore dei medici è stato ascoltato: ringrazio governo, Parlamento e il ministro Orazio Schillaci per l'attenzione dimostrata. Ora la speranza è che si possano ricostruire quelle condizioni, che chiedevamo da tempo, che possano ridare serenità al lavoro dei medici, così fortemente compromesso, attualmente, dal peso di cause penali che in oltre il 90% dei casi si concludono con una assoluzione".
Così all'ANSA il presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli. Con lo scudo penale, "che già era stato messo in atto durante l'emergenza Covid - spiega Anelli - il diritto dei cittadini non è compromesso perché le cause civili ed i conseguenti risarcimenti sono sempre possibili. La cosa che cambia è che i medici non sono più imputabili da un punto di vista penale salvo che nei casi di colpa grave, come avviene in pratica in tutti i Paesi del mondo". Dunque, commenta il presidente della Fnomceo, "bene questa proroga dello scudo penale, tuttavia aspettiamo e chiediamo una riforma più ampia che, sulla base del lavoro che sta portando avanti la commissione presieduta da Adelchi D'Ippolito composta da professionisti di altro profilo, porti ad una legge sulla depenalizzazione dell'atto medico".
AnaaoAssomed - "È un risultato storico, che attendevamo da tempo: finalmente un gesto di coraggio da parte del governo, e su queste basi si può cominciare un dialogo sugli altri problemi urgenti della categoria", afferma all'ANSA Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l'AnaaoAssomed. Lo scudo penale, sottolinea, "darà finalmente maggiore sicurezza agli operatori e consentirà ai medici di poter svolgere il loro lavoro senza la spada di Damocle delle cause penali. Tutto ciò in attesa - conclude - di una riforma della legge sulla responsabilità medica".
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