Addio a Aldina Venerosi Pesciolini, ricercatrice dell'ISS prematuramente scomparsa il 12 gennaio. A lei è stato dedicato l'ultimo volume della collana I beni storico-scientifici dell'Istituto Superiore di Sanità dal titolo Filomena Nitti, una scienziata del Novecento. Aldina Venerosi ha svolto il suo lavoro di ricerca proprio nel solco di quella attività che integra lo studio del comportamento con le neuroscienze che Daniel Bovet e Filomena Nitti avevano avviato all'Iss, ma inoltre Aldina Venerosi Pesciolini aveva in comune con Filomena Nitti la passione per il contrasto alle diseguaglianze e, come lei, guardava alla ricerca come a uno strumento per ridurre le diseguaglianze sociali.
Aldina Venerosi Pesciolini, tra le altre cose, si era occupata di autismo e attraverso l'esperienza maturata nel settore della teratologia e tossicologia comportamentale si era dedicata alla ricerca sul ruolo dei fattori di rischio ambientali nella patogenesi dei disturbi del neurosviluppo umano.
Ed è proprio la visione etica e solidale la cifra che ha segnato il percorso scientifico di Aldina. Le colleghe più vicine la ricordano come "un'infaticabile costruttrice di legami umani, una straordinaria collega di lavoro e di vita". Ma è anche per la sua vocazione all'inclusione che Aldina viene ricordata come "una donna che non ha mai smesso di lavorare al servizio delle persone più fragili e che ha dedicato molti anni, alla costruzione di reti per la tutela della salute e dell'inclusione sociale e lavorativa di persone con disabilità mentale". Un ricordo che arriva fino a tempi recenti: "anche durante la sua lunga malattia, con generosità e slancio si è sempre prodigata perché uguaglianza e solidarietà fossero messe in pratica sempre in ogni idea e in ogni azione che animava la sua attività".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA