Il Covid non ha svelato alcun nodo
critico oltre quelli già noti. Per mettere mano ai problemi
strutturali, primi fra tutti, il rapporto fra sanità pubblica e
medicina generale, fra ospedale e territorio, gli investimenti
nel capitale umano e i processi di digitalizzazione del sistema,
servono regole diverse. Per affrontare la fase straordinaria che
abbiamo davanti, gli schemi ordinari non bastano: l'auspicio è
che l'interesse di parte sia mediato da quello generale, una
responsabilità che coinvolge l'intero Paese. E' il concetto
espresso dal vicegovernatore Fvg Riccardo Riccardi con delega
alla Salute al XIX convegno regionale Federazione associazioni
dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi) e Associazione
nazionale infermieri medicina (Animo) che si è tenuto oggi a
Udine.
Riccardi ha tracciato una fotografia del periodo emergenziale
partendo dagli inizi ricordando la mancanza di indipendenza e
autonomia di un Paese che non aveva dispositivi di protezione
individuale per difendere
le persone. Un passaggio ha poi riguardato i social network,
spesso strumenti di disinformazione. Poi, le azioni future: se
da un lato l'emergenza da Covid-19 ha svelato problematiche già
presenti, dall'altro - per il vicegovernatore - oggi è
necessaria un'assunzione di responsabilità di tutti. Se si
immagina che ogni parte del sistema affronti questa nuova fase
con le stesse impostazioni di sempre - è stato detto dalla
Regione - allora ognuno continuerà a guadare l'interesse della
propria parte. L'equilibrio fra i diversi interessi in un
contesto pandemico è stato, e lo è ancora, una delle difficoltà
maggiori, dove al centro c'è la capacità di tenuta del sistema
sanitario e dall'altra la pressione dettata dalle condizioni di
vita delle persone e i suoi effetti sul sistema sociale oltre
alla dinamica economica. Riccardi ha espresso poi gratitudine
verso chi si è
impegnato in questa esperienza, ricordando che la pandemia con
il 70% di adesioni della platea vaccinale non è ancora conclusa
e come la tenuta del sistema ospedaliero sia inversamente
proporzionale alla campagna vaccinale. La Regione ha poi
ricordato il 1,6 milioni di vaccini somministrati da gennaio ad
oggi e la crescita della sorveglianza, che agli inizi della
pandemia aveva una capacità di 200 tamponi al giorno mentre oggi
è notevolmente aumentata e si aggira intorno a decine di
migliaia.
Negli interventi del presidente e del vicepresidente Fv
Fadoi, sono stati evidenziati il ruolo e il sovraccarico di
lavoro dei professionisti e delle strutture di Medicina interna.
I rappresentanti dei dirigenti ospedalieri hanno messo in luce
la necessità di una presa in carico globale del paziente.
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