La Dinamo si mette in
quarantena. Rientrato a Sassari da Burgos, il Banco di Sardegna
si adegua alle prescrizioni in tema di Coronavirus dettate dal
governatore isolano: da oggi squadra, staff e dirigenza di
rientro dalla Spagna osserveranno il periodo di isolamento
fiduciario di 14 giorni. "Sono sospese per una settimana le
attività di allenamento, che dopo i termini previsti
riprenderanno nel rispetto delle normative sanitarie e delle
misure precauzionali", fa sapere la società. Il coronavirus e
la sua crescente diffusione sono state protagoniste della
missione biancoblu in terra castigliana. Dopo il braccio di
ferro ingaggiato dal presidente Stefano Sardara affinché le
autorità spagnole decretassero che la gara si disputasse a porte
chiuse, minacciando il rientro anticipato della squadra in
Sardegna, il tema è stato al centro della violenta polemica
innescata dal coach del San Pablo Burgos, Joan Peñarroya. "Mi
vergogno per quel che hanno fatto i nostri avversari davanti a
una situazione più grande di ogni evento sportivo - ha detto -
Hanno minacciato di non giocare, parlando della salute dei
propri giocatori, quando in Italia c'è il focolaio europeo del
Coronavirus", ha polemizzato il tecnico. "La scorsa settimana
siamo andati in Italia e abbiamo giocato in un'arena piena di
gente - ha sottolineato - e al ritorno siamo rimasti più di otto
ore nell'aeroporto di Roma, senza far polemica". Per questo, è
la sua provocatoria conclusione, "sono contento di averli
eliminati". La società sarda risponde con poche righe. "La
Dinamo non replica alle gravissime affermazioni del signor
Peñarroya perché si rende conto che attualmente a Burgos non si
ha la minima idea e percezione della gravità della situazione
sanitaria che vive non solo l'Italia, ma l'intera Europa", è la
replica. "È prerogativa di sportivi e professionisti saper
riconoscere le priorità - conclude la Dinamo - e una situazione
di eccezionale emergenza come quella attuale".
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