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'L'Alzheimer è donna', una guida per familiari e medici

'L'Alzheimer è donna', una guida per familiari e medici

Il geriatra Fantò, 'è un prototipo di malattia di genere'

TORINO, 20 settembre 2024, 10:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Quasi l'80% dei malati di demenza, più della metà dei quali di Alzheimer, vive a casa e quindi la malattia viene gestita dai familiari. I servizi funzionano, ma non sono sufficienti e c'è un grande senso di solitudine. Con questo libro vogliamo ridurre i dubbi, le incertezze, ma soprattutto le angosce e le ansie che quotidianamente si trova ad affrontare chi deve assistere un malato. Innanzitutto i familiari, ma anche gli operatori di tutti i livelli". Spiega così il geriatra piemontese Fausto Fantò com'è nata l'idea del suo libro "L'Alzheimer è donna", edito da Voglino Editrice. Un volume scritto a più mani, prevalentemente femminili, che viene presentato, oggi venerdì 20 settembre alle 15 all'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, in provincia di Torino, alla vigilia della giornata mondiale dell'Alzheimer, che si celebra ogni 21 settembre.
    Il libro, scritto con un linguaggio molto semplice, racconta la storia di una malattia che "continua a crescere e colpisce sempre di più il mondo femminile. I due terzi dei soggetti colpiti sono donne e la mortalità è circa tre volte più elevata rispetto agli uomini. Inoltre le manifestazioni della malattia e la sua velocità di sviluppo sono diverse e più pesanti per il sesso femminile ma anche chi assiste questi malati è prevalentemente donna. Un prototipo di malattia di genere", spiega il geriatra che è stato responsabile dell'Unità Alzheimer dell'ospedale di Orbassano e segue da trent'anni questa patologia. "Non esiste un farmaco in grado di arrestare la malattia, ma con il controllo dei fattori di rischio, anche con l'aiuto dell'Intelligenza artificiale, e uno stile di vita sano, si può rallentare o prevenire lo sviluppo Prevenire è importante perché il 40% è causato da fattori di rischio che si aggiungono a quelli genetici". Proprio l'Intelligenza artificiale, sottolinea, "può avere un ruolo per la prevenzione della malattia e anche per l'aspetto terapeutico".
   

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