Negli Stati Uniti soffrire di solitudine entra a far parte dei disturbi da controllare nei check up medici annuali: saranno i medici di base ad aggiungere agli esami del sangue e alle altre analisi tradizionali una serie di domande ai proprio pazienti per capire il loro livello di isolamento sociale. Le nuove raccomandazioni sono pubblicate sulla rivista Annals of Family Medicine, in un rapporto che sottolinea come la solitudine vada trattata allo stesso modo di altre malattie croniche, sulle quali è importante intervenire con nuove iniziative sociali e nei contesti medici.
Il peso che vivere in solitudine ha sulla salute e sul sistema sanitario è confrontabile a fumare 15 sigarette al giorno, aveva osservato recentemente il responsabile della Sanità degli Stati Uniti, Vivek Murthy.
Tenere sotto controllo la solitudine sarà quindi come misurare la pressione, il colesterolo. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno calcolato che vivere isolati aumenta negli anziani i rischi di demenza del 50%, di malattie cardiache del 29% e di ictus del 32%. Negli Stati Uniti la solitudine è un serio problema, considerando che la metà degli adulti dichiara di soffrirne: una percentuale più alta rispetto a quella di coloro che soffrono di malattie croniche, come diabete e obesità
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