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Radioterapia, può essere curativa in oltre il 30% dei casi

Radioterapia, può essere curativa in oltre il 30% dei casi

Donato(Ini),nuove tecnologie e personalizzata;cicli 35%più corti

ROMA, 07 marzo 2023, 18:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La radioterapia personalizzata "rappresenta, oggi, una grande opportunità per la cura del cancro. Ogni paziente è diverso e ogni tumore è diverso. E in alcune neoplasie, come quelle della cervice, prostata, polmone in fase iniziale, laringe e testa-collo, può rappresentare un trattamento curativo con percentuali di guarigione sovrapponibili a quelle della chirurgia".
    Così Vittorio Donato, direttore scientifico del Gruppo di sanità privato Ini, con strutture nel Lazio e in Abruzzo, sull'esperienza messa in atto nella struttura di Grottaferrata (Roma). "Inoltre - continua - nell'odierna nuova prospettiva dell'oncologia il trattamento radioterapico stereotassico svolge un ruolo fondamentale per alcune particolari lesioni metastatiche. Ma attenzione, anche le radioterapie non sono tutte uguali, così come non lo è la dose, la durata e la frequenza del trattamento". La radioterapia oncologica ha raggiunto risultati insperati fino a qualche anno fa, vivendo una fase di transizione da terapia palliativa a curativa ormai consolidata nella letteratura scientifica. Evoluzione tecnologica, medicina di precisione e protocolli mirati sono gli elementi che consentono oggi alla radioterapia oncologica di essere indicata in oltre il 60% dei casi oncologici e di essere un trattamento radicale per combattere il cancro in oltre il 30% dei casi, sottolineano all'Ini.
    "Un dato importante e consolidato - spiega ancora Donato - l'aggiornamento tecnologico dei macchinari, sia diagnostici che terapeutici su tutto il territorio nazionale, è davvero molto importante e deve essere un obiettivo di medio periodo. Non è un caso che nel Pnrr per la prima volta sia previsto. Un macchinario all'avanguardia oltre ad una precisione che definirei balistica, consente di ridurre sensibilmente il numero delle sedute nel ciclo. Fino a qualche anno fa, per fare un paragone, occorrevano oltre 35 sedute per il trattamento di un tumore alla prostata. Oggi, per lo stesso tumore, è possibile ridurre a 20 le sedute, ed in casi particolari e selezionati anche a 5. Applicando questo 'risparmio' su larga scala, possiamo immaginare quanto si ridurrebbero le liste d'attesa, trattando così molti più pazienti oltre a migliorarne la qualità di vita".
    Secondo Donato, "in questi ultimi anni stiamo assistendo a un vero cambio di paradigma nella cura dei tumori che mette in campo tutte terapie disponibili, anche le più innovative, per raggiungere un obiettivo comune: il benessere del paziente. È questa, oggi, la vera sfida. Studiare la migliore strategia di cura per poi adattarla non 'ai' pazienti ma 'al' paziente. La radioterapia, come le altre terapie oncologiche, si sta affacciando al futuro prossimo con grande fiducia per riuscire a identificare, grazie alla genomica e all'intelligenza artificiale, i pazienti che maggiormente gioveranno del trattamento".
   

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