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Tumori polmone e tiroide, ok prima terapia per gene Ret

Tumori polmone e tiroide, ok prima terapia per gene Ret

Selpercatinib, approvata da Aifa come seconda linea

ROMA, 08 settembre 2022, 14:31

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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È disponibile anche in Italia la prima terapia specifica per tumori del polmone non a piccole cellule avanzati, per i tumori della tiroide avanzati o mestastici e per i carcinomi midollari della tiroide positivi all'alterazione del gene Ret. Si stima che questa alterazione abbia un'incidenza di circa il 2% nel tumore polmonare, di circa il 10% nei tumori tiroidei e di circa il 50% in quelli midollari della tiroide e per i pazienti con queste neoplasie Aifa, Agenzia italiana del farmaco, dopo Fda ed Ema, ha stabilito lo scorso mese l'autorizzazione all'immissione in commercio di Selpercatinib come monoterapia di seconda linea. Lo rende noto l'azienda farmaceutica Eli Lilly.
    Selpercatinib è un esempio di medicina di precisione e di terapia personalizzata, essendo un inibitore selettivo e potente che blocca l'attività proliferativa, dovuta all'alterazione del gene RET e determina un arresto della crescita tumorale con moderati effetti collaterali. Lo studio di riferimento (LIBRETTO-001), che ha portato all'approvazione di Selpercatinib, è il più ampio studio clinico su pazienti con tumori con alterazione del gene di RET trattati con un inibitore specifico, coinvolge 16 Paesi e 89 centri di ricerca. I risultati hanno evidenziato un tasso di risposta oggettivo del 61% nei pazienti con tumore al polmone pretrattato, del 79% nei pazienti pretrattati con tumore della tiroide e del 69% nei pazienti con carcinoma midollare pretrattato.Lo studio continua ad arruolare pazienti con altri tumori Ret-alterati, in aggiunta a quelli con cancro del polmone, della tiroide e midollare. "Il carcinoma polmonare non a piccole cellule, nel tempo è diventato l'esempio perfetto dell'applicazione della medicina di precisione in ambito oncologico - spiega Silvia Novello, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l'Università degli Studi di Torino-. Un terzo dei pazienti a cui viene diagnosticato questo tumore in fase metastatica è portatore di un cancro caratterizzato da una alterazione genetica e può essere trattato con un farmaco specifico e il 2% ha un'alterazione di Ret, che è il target specifico di questo primo farmaco appena approvato".
   

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