Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Degenerazione maculare, primo trapianto retina da staminali

Degenerazione maculare, primo trapianto retina da staminali

Cellule estratte da sangue e fatte diventare tessuto retinico

ROMA, 01 settembre 2022, 17:09

Redazione ANSA

ANSACheck

Degenerazione maculare, primo trapianto retina da staminali - RIPRODUZIONE RISERVATA

Degenerazione maculare, primo trapianto retina da staminali - RIPRODUZIONE RISERVATA
Degenerazione maculare, primo trapianto retina da staminali - RIPRODUZIONE RISERVATA

  È stato eseguito al Clinical Center dei National Institutes of Health, a Bethesda (Usa), il primo intervento sperimentale per il trattamento della degenerazione maculare avanzata secca. La procedura prevede di curare l'occhio attraverso l'applicazione di un lembo di tessuto ricavato dalle cellule del sangue estratte dal paziente e fatte evolvere in cellule retiniche.
    "Le maculopatie si possono dividere in due classi: la forma umida, per la quale oggi abbiamo farmaci efficaci, e la forma secca, che è la più frequente e per cui non esistono cure in grado di evitare il peggioramento della malattia", spiega all'ANSA Stanislao Rizzo, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Oculistica del Policlinico Gemelli e membro del consiglio direttivo Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (SISO).
    La sperimentazione riguarda questa tipologia di degenerazione maculare. La procedura è il frutto di una lunga percorso di ricerca che ha già dato risultati positivi nei modelli animali e prevede l'utilizzo delle cosiddette cellule staminali pluripotenti indotte. "Si prendono le cellule del sangue del paziente e si trasformano in cellule staminali pluripotenti, le cosiddette Ips, che hanno la potenzialità di trasformarsi in cellule dell'epitelio pigmentato retinico", continua Rizzo. A quel punto vengono fatte moltiplicare fino a farne un lembo di tessuto che viene impiantato nella retina.
    La sperimentazione è ai primi passi (nella fase I-II).
    "L'obiettivo di questa fase è osservare la sicurezza dell'impianto", precisa l'esperto. "Fatto ciò, si passerà alle fase successive della sperimentazione", chiarisce Rizzo che precisa che le eventuali applicazioni cliniche di questa ricerca si potranno avere tra anni.
    "In questo momento in tutto il mondo si sta lavorando molto in questo campo", dice lo specialista. "Al Gemelli, per esempio, stiamo per cominciare la sperimentazione su un fattore tropico che vuole impedire che le cellule retiniche vadano incontro al processo di degenerazione irreversibile che caratterizza la maculopatia. Anche in questo caso, bisognerà aspettare per avere risultati", conclude Rizzo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza