"Si deve amaramente constatare il
secondo decesso per Covid-19 relativo al carcere di Bologna (è
ora di 4 il dato complessivo a livello nazionale). Si tratta di
una persona, entrata in istituto nel mese di febbraio, che era
ricoverata all'esterno e che presentava un complesso quadro di
patologie pregresse e fragilità". Lo ha detto il garante per i
detenuti del Comune di Bologna, Antonio Ianniello, a proposito
della morte di Giovanni Marzoli, il 59enne arrestato per avere
ucciso lo scorso 16 febbraio la madre.
"In un momento nel quale per la società esterna è iniziato,
con la fase 2, il graduale ritorno alla normalità bisogna
continuare a maneggiare con enorme cura il tema dell'emergenza
sanitaria all'interno degli istituti penitenziari - ha aggiunto
Ianniello - naturalmente non precludendo nel frattempo
possibilità di graduali e ponderate riaperture alla società
esterna". Dal momento in cui la situazione sanitaria è diventata
più critica "nel contesto penitenziario, c'è stato un non banale
alleggerimento dei numeri delle presenze in carcere, dovuto a
vari fattori", ha spiegato ancora il garante. La "tragica
notizia" di questo secondo decesso, per Ianniello interviene in
un momento nel quale all'interno del carcere di Bologna, sono
stati adottati ulteriori interventi orientati a circoscrivere la
diffusione del contagio.
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