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Sport aiuta chi soffre di asma, ma solo 4 su 10 lo praticano

Sport aiuta chi soffre di asma, ma solo 4 su 10 lo praticano

Al via una campagna sui social per farne conoscere i benefici

12 febbraio 2020, 19:04

Redazione ANSA

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Un momento della presentazione al ministero della Salute della campagna 'Ho l 'asma e faccio sport ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un momento della presentazione al ministero della Salute della campagna  'Ho l 'asma e faccio sport ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un momento della presentazione al ministero della Salute della campagna 'Ho l 'asma e faccio sport ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Italia sono oltre 2 milioni e mezzo le persone che soffrono di asma e per loro fare attività fisica è quasi una medicina, con benefici sulla salute del corpo e della mente. Eppure, tra chi ne soffre in forma grave, solo 4 su 10 pratica sport e 9 su 10 ritengono che questa malattia costituisca un limite nel farlo (dati Doxa 2019).

Mira a promuovere il ruolo dell'attività fisica nel migliorare la qualità di vita delle persone asmatiche la campagna "Ho l'asma e faccio sport", presentata al ministero della Salute. Nel mondo sono 235 milioni le persone che soffrono di asma e questa malattia infiammatoria dei bronchi colpisce il 10% dei bambini. Questi pazienti hanno maggiore probabilità di soffrire di ansia e di vedersi limitati nelle attività sociali e motorie. Per loro lo sport può rappresentare un aiuto.

E' dimostrato, precisa Gianna Camiciottoli, specialista di Malattie dell'Apparato Respiratorio del Careggi di Firenze, "che l'esercizio fisico regolare si associa a un minor declino della funzione respiratoria e diminuisce i livelli infiammatori". Inoltre ha anche molti benefici psicologici, soprattutto nei più giovani. "Numerosi studi mostrano che migliora l'interazione sociale - precisa Ilaria Baiardini, psicoterapeuta - aumenta l'autostima e anche la consapevolezza dei propri limiti, aiutandoli a vivere meglio con questa malattia cronica".

Obiettivo della campagna, realizzata in collaborazione con il Coni e 6 associazioni sportive, è raccogliere, attraverso i social, esempi positivi che aiutino a promuovere il messaggio #holasmaefacciosport. I contributi piu significativi verranno inseriti in un video che sarà lanciato in occasione della Giornata Mondiale dell'Asma del prossimo 6 maggio.

"Lo sport, per l'asmatico, - commenta Simona Barbaglia, presidente dell'Associazione Respiriamo Insieme e ideatrice dell'iniziativa - è spesso un obiettivo non raggiunto, in molti casi anche per la poca informazione sul vantaggio che comporta. Vogliamo spiegare invece che questa malattia non deve rappresentare un limite, bensì un incentivo a fare attività fisica".

 

Lo sport aiuta chi ha l'asma, Stadio dei Marmi illuminato per amichevole
Incontro di calcio tra Nazionale Parlamentari e asmatici
Martedì 11, a Roma, lo Stadio dei Marmi è stato illuminato dalle 18 alle 23 per lanciare il messaggio che l'asma non rappresenta una controindicazione per fare sport. Allo Stadio delle Tre Fontane, inoltre, sono scese in campo per un'amichevole di calcio la Nazionale Italiana Parlamentari e gli asmatici dell'associazione Respiriamo Insieme.

"E' giusto che le istituzioni - ha detto Stefano Collina, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato - siano partecipi di iniziative che promuovono il valore dello sport per la salute. Credo si debba interagire, in modo trasversale, tra ministeri per realizzare sinergie che rendano possibili campagne come questa". Il tema è in effetti sempre più attuale. "L'attività fisica - ha sottolineato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri - è il cuore del benessere del futuro e va iniziata sin da piccoli, ma anche se iniziata da adulti ha un ruolo importante nell'aiutare a prevenire molte patologie, non solo l'asma, ma anche il diabete, le malattie cardiovascolari e i tumori".

Il tema, d'altronde, è sempre più al centro dell'attenzione, anche della politica. "Al momento, a livello legislativo - ha sottolineato Damiano Lembo, presidente Unione Sportiva Acli - si stanno mettendo a punto i decreti attuativi della Riforma del terzo settore e della Riforma del settore sportivo, e in entrambe viene sempre più valorizzato il ruolo sociale dell'attività fisica, come tutela della salute per tutta la popolazione".

 

Mornati (Coni), 1 atleta olimpico su 10 è asmatico, anche io
'Scoperto tardi, a 19 anni, ma non mi ha impedito di vincere'
"Quasi il 10% degli sportivi che partecipano alle Olimpiadi sono soggetti asmatici, ovvero uno su dieci, e tra questi vi sono anche io. Ma l'asma, curata in modo costante, non mi ha impedito di vincere due mondiali e partecipare ai giochi olimpici". A raccontarlo è stato Carlo Mornati, medaglia d'argento nel quattro senza ai Giochi olimpici di Sydney 2000, attuale segretario generale del CONI.

Fiato corto sibilo, oppressione, sono questi i sintomi tipici dell'asma, che vanno tenuti sotto controllo in modo costante con i farmaci adeguati. "Anche campioni del calibro di Federica Pellegrini e Aldo Montano - ha ricordato l'ex canottiere - sono asmatici. In realtà oggi, per chi pratica sport agonistico è facile accorgersi di soffrirne, perché tutti gli atleti devono fare visite molto approfondite, tra cui quella pneumologica, e questo permette di individuare molti casi che altrimenti resterebbero non intercettati. Io, invece, ho scoperto di soffrire di asma molto tardi, a 19 anni, in concomitanza di una gara di coppa del mondo, quando ebbi una crisi molto forte e improvvisa. Da allora ho iniziato a curarmi. E lo sport ha contributo".

Via libera quindi all'attività fisica, quindi, in particolare quelli che prevedono sforzi di breve durata, come pallavolo e atletica leggera. Senza dimenticare, però le dovute attenzioni. "Non dobbiamo avere paura - ha precisato Francesco Landi, consigliere di Sport e Salute - di dire che un asmatico deve fare sport. Ma lo deve fare nella maniera giusta: va prescritto come tutti i farmaci, nella dose, la qualità e la modalità di assunzione". Tra i consigli, ricorda Simona Barbaglia, presidente dell'associazione Respiriamo Insieme, "evitare che l'esercizio fisico sia praticato a temperature molto fredde o calde, ed evitarlo se si è reduci da recente infezione virale. Infine iniziare sempre con gradualità, evitando sforzi troppo intensi e prolungati".

 

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