Tra gli assistenti virtuali, quello
di Google se la cava meglio di Alexa (Amazon) e Siri (Apple) con
le medicine: comprende i nomi in modo quasi due volte più
accurato, e quindi può fornire informazioni più pertinenti. A
mettere alla prova i "maggiordomi" vocali è uno studio di Klick
Health pubblicato sulla rivista Nature Digital Medicine.
Dall'acetaminofene (cioè il paracetamolo) allo Zantac, i
ricercatori hanno sottoposto agli assistenti i nomi di 50
farmaci di marca e generici, pronunciati da 46 persone inglesi
con accenti diversi. Google ha capito il 92% delle specialità
medicinali e l'84% dei farmaci generici. Siri ha fatto
registrare un 58 e 51% rispettivamente, Alexa 55 e 45%. Google
risulta essere anche quello che comprende meglio gli accenti
stranieri.
Tra le curiosità, tutti e tre gli assistenti hanno capito
molto bene alcune parole come "Aspirina", ma Alexa ha avuto
forti difficoltà con altre, ad esempio l'ibuprofene. La parola
ha avuto un tasso di comprensione del 100% con Google, del 59%
con Siri e del 4% con Alexa.
Nel complesso, secondo i ricercatori servono ulteriori passi
avanti nell'accuratezza della tecnologia di riconoscimento
vocale in ambito medico. "Gli assistenti vocali digitali stanno
diventando strumenti popolari per avere informazioni sulla
salute, quindi una mancanza di comprensione li mette a rischio
di fornire consigli scarsi, incoerenti e potenzialmente
pericolosi", evidenzia il vicepresidente dei Klick Labs Yan
Fossat, coautore dello studio. "Alcuni risultati della ricerca
sono incoraggianti, ma è necessario lavorare di più per
garantire la salute e la sicurezza delle persone".
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