Il rischio di soffrire di depressione
specie in là con gli anni potrebbe affondare le sue radici anche
nel Dna: è stato scoperto un difetto genetico - peraltro molto
diffuso nella popolazione, perché presente in circa una persona
su 4 - che aumenta del 20% il rischio di soffrire di depressione
nella prima età anziana.
E' la scoperta di Rosanna Scott dell'Università della
Florida, pubblicata su The Journal of Clinical Psychiatry. Scott
presenterà il suo lavoro la prossima settimana in occasione
della conferenza dell'International Association of Gerontology
and Geriatrics a San Francisco.
Lo studio ha coinvolto 3.203 persone di 53-71 anni ed ha
portato all'identificazione di una mutazione - ApoE4 - risultata
legata a un rischio di comparsa di disturbi depressivi del 20%
maggiore rispetto al rischio di chi non è portatore della
mutazione nel proprio Dna. La mutazione scoperta è molto
diffusa, si ritiene che sia presente nel Dna del 25% della
popolazione.
Poiché in precedenti studi ApoE4 è stato collegato a cattiva
salute cardiovascolare, a sua volta collegabile al rischio di
depressione, il legame tra ApoE4 e disturbi depressivi potrebbe
almeno in parte risiedere nell'effetto negativo di questo
difetto genetico sulla salute dei vasi sanguigni.
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