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No a ansie per la propria salute per difendersi dall'infarto

No a ansie per la propria salute per difendersi dall'infarto

I 'sani preoccupati' hanno rischio quasi doppio

04 novembre 2016, 09:41

Redazione ANSA

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No a ansie per la propria salute per difendersi dall 'infarto - RIPRODUZIONE RISERVATA

No a ansie per la propria salute per difendersi dall 'infarto - RIPRODUZIONE RISERVATA
No a ansie per la propria salute per difendersi dall 'infarto - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Rischio cuore per chi si preoccupa troppo, e senza motivo, per la propria salute: uno studio pubblicato sul British Medical Journal Open mostra infatti un rischio di infarto quasi doppio (+73%) per coloro che manifestano ansia sul fronte della salute, che vedono in qualsivoglia sintomo una possibile malattia, ovvero i cosiddetti 'sani preoccupati', soggetti che pur non essendo dei veri e propri ipocondriaci, vivono la propria salute con molta ansia.

Condotto da Line Iden Berge, della Divisione di Psichiatria dell'università di Bergen in Norvegia, lo studio ha coinvolto 7052 partecipanti, il cui stato di salute è stato monitorato per parecchi anni. Con una scala di valutazione psicologica ad hoc gli psichiatri hanno misurato per ciascuno il livello di ansia generale e in particolare il grado di ansia relativamente alla propria salute. I sani preoccupati sono coloro che si preoccupano di avere o di sviluppare in futuro una malattia grave.

Si differenziano dagli ipocondriaci che, invece, sono a un livello più grave in quanto fermamente convinti di avere già una o più malattie. Gli esperti hanno identificato nel campione un sottogruppo di 'sani preoccupati' ed hanno calcolato la frequenza di infarti tra i partecipanti non ansiosi e tra coloro che hanno invece ansia per la propria salute. Tale frequenza è rispettivamente del 3% e di oltre il 6%. Anche dopo aver considerato altri fattori che possono contribuire a questo aumento di rischio, concludono gli autori, emerge che i sani preoccupati hanno una probabilità quasi doppia di sviluppare una malattia cardiaca (infarto o angina) e di morire per cause cardiovascolari rispetto a chi non vive la salute con ansia. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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