(dell'inviata Manuela Correra)
Sono definiti anticorpi
farmaco-coniugati e rappresentano l'ultima 'evoluzione' della
chemioterapia, una sorta di 'chemioterapia intelligente' in cui
la massima efficacia si coniuga con minori effetti collaterali e
tossicità. Nei prossimi 4-5 anni, spiega all'ANSA il presidente
dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Franco
Perrone, "rappresenteranno la nuova ondata in arrivo di farmaci
di ultima generazione, un tema al centro di varie sessioni di
lavoro al congresso dell'American society of clinical oncology
(Asco) in corso a Chicago".
Si tratta di una "tecnologia innovativa - afferma Perrone -
finalizzata a portare il farmaco direttamente all'interno del
tumore: l'anticorpo va cioè a legarsi al bersaglio molecolare
presente sulla cellule tumorale e, una volta 'agganciata' la
cellula cancerosa, rilascia al suo interno i farmaci
chemioterapici che trasporta". Una evoluzione importante: "In
questo modo, infatti - chiarisce - si possono ora utilizzare dei
farmaci chemioterapici molto potenti ed efficaci che finora
risultavano però molto tossici per le cellule sane
dell'organismo. Ora invece è come se questi potenti
chemioterapici fossero trasportati in uno zaino sulle spalle
dell'anticorpo e 'liberati' solo una volta che l'anticorpo li ha
trasportati dentro la cellula cancerosa: in questo modo non
entrano in contatto e non possono danneggiare le cellule sane".
Si stanno dunque "rivalutando vari chemioterapici potenti ma
considerati finora citotossici. Degli anticorpi
farmaco-coniugati si è molto parlato all'Asco: nati da pochi
anni, al momento ne sono disponibili 4-5 ma entro un anno
arriveremo ad una decina in totale, in particolare - precisa -
per il trattamento del tumore del polmone, del seno e contro il
mieloma. Vari sono inoltre gli studi di fase 1 per valutare
l'utilizzo di nuove molecole con questa tecnologia".
Attualmente, sottolinea, "ci sono risultati molto incoraggianti
per varie forme di neoplasie più frequenti. La scommessa è se
riusciremo ad ampliare i risultati anche per tipologie di tumori
più complessi da trattare come ad esempio il cancro al
pancreas".
La 'chemio smart', rileva Perrone, "rappresenta dunque un
passo avanti ed una 'modernizzazione' della chemioterapia, che
diventa più potente e meno tossica. E' cioè un progresso e non
un tornare indietro, considerando che comunque la chemioterapia
ha salvato un numero enorme di vite. Bisogna dunque evitare
preclusioni verso questo trattamento". Quanto agli effetti
collaterali degli anticorpi coniugati, "vi sono effetti prima
non registrati, come la possibile insorgenza di polmoniti
interstiziali, ma si tratta comunque - conclude il presidente
degli oncologi - di effetti gestibili".
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