Centodieci anni fa, alla vigilia della Grande Guerra, Fiat realizzò e produsse un innovativo camion 'tuttofare' che svolse un ruolo determinante per la vittoria del nostro Esercito e che restò in servizio nelle forze armate fino agli Anni '40.
Complessivamente ne furono prodotti circa 20mila esemplari usciti sia dalla fabbrica del Lingotto ma anche (negli anni della Prima Guerra Mondiale) degli Stabilimenti Farina in corso Tortona a Torino.
Derivato dall'autocarro leggero Fiat 15 il modello 18 del 1911, con le successive versioni 18A e 18M ne era l'evoluzione per capacità di carico e prestazioni. Ma agli inzi del 1914 diventò Fiat 18BL svolgendo con lo scoppio del conflitto il ruolo di 'spina dorsale' della logistica militare italiana e - successivamente - con larga diffusione nel mercato civile, diventando dopo il conflitto un diffuso autobus da 25 posti.
Dotato di un telaio a longheroni in acciaio, il Fiat 18 BL aveva la trazione posteriore e utilizzava con sospensioni a balestre semiellittiche e ruote in acciaio fuso con i cosiddetti semi-pneumatici in gomma piena. Lungo 3,5 metri e largo 1,75 metri aveva una portata di ben 3,5 tonnellate.
Caratterizzato dalla cabina aperta, dove guidatore e passeggero erano protetti da una capote ripiegabile in tela impermeabile, il Fiat 18 BL vantava una carreggiata di soli 165 cm, con un raggio di sterzata di 6,8 m, caratteristiche che lo rendevano adatto anche alle strade e ai viottoli di montagna.
Altro elemento di successo di questo storico autocarro era il motore, un 4 cilindri 64 CA da 5,6 litri (anch'esso di origine Fiat) che erogava 38 Cv a soli 1.300 giri e che si distiingueva, oltre che per la robustezza, per il 'tiro' anche nelle condizioni d'impiego più severe.
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