Piaggio continuerà ad essere guidata dalla famiglia Colaninno, dopo la scomparsa, lo scorso 19 agosto, di Roberto Colaninno, l'imprenditore mantovano artefice del rilancio del gruppo di Pontedera, rilevato nel 2006 e risanato dai debiti. Il cda di Piaggio, riunitosi per rivedere la governance, ha spacchettato in capo ai due figli, Matteo e Michele, i ruoli di presidente e amministratore delegato che il padre riuniva in sé. Il primogenito Matteo è stato nominato vicepresidente esecutivo, conservando anche la delega ai rapporti istituzionali in Italia e all'estero, di cui già disponeva in qualità di vicepresidente. Amministratore delegato diventa Michele, già operativo all'interno dell'azienda come chief executive of global strategy, product, marketing and innovation, e presidente di Acem, l'associazione europea dei costruttori di due ruote. A lui toccherà dunque il ruolo più operativo nella guida di Piaggio, le cui strategie proseguiranno nel solco tracciato da Roberto Colaninno, a cui va ascritto il merito di aver intuito le potenzialità del mercato asiatico delle due ruote. Il cda, in scadenza l'anno prossimo, ha inoltre cooptato Carlo Zanetti, mantenendo così inalterato a 9 il numero dei consiglieri, di cui 5 indipendenti. Chiusa la successione in Piaggio, martedì 5 settembre toccherà a Immsi, la holding quotata che detiene anche le partecipazioni cantieristiche di Intermarine e quelle immobiliari del resort sardo Is Molas, riorganizzarsi. La presidenza dovrebbe passare anche qui a Matteo mentre Michele continuerà a rivestire l'incarico di amministratore delegato e direttore generale. In Borsa Piaggio è salita dello 0,62%, a 3,55 euro, con la stabilità assicurata dai Colaninno che continua ad alimentare cauti acquisti sul titolo. La famiglia mantovana controlla, attraverso Omniaholding, il 59% di Immsi e, attraverso quest'ultima, poco più del 50% di Piaggio.
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