Scoperta una frode nell'acquisto di
autovetture con evasione dell'Iva per oltre 6 milioni di euro
attraverso false dichiarazioni di intento e false cessioni verso
la Ue. I funzionari della sezione operativa territoriale di
Pomezia dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nelle
verifiche sulla regolarità di "acquisti in sospensione
d'imposta" hanno individuato diversi "falsi esportatori
abituali": accertata un'evasione dell'imposta sul valore
aggiunto per circa sei milioni di euro realizzata attraverso
l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per un
imponibile di circa venti milioni di euro. Sei le società
nei confronti delle quali sono stati effettuati gli
accertamenti, 35 le persone per le quali è stata inoltrata
informativa di reato alla Procura di Roma. La frode veniva
perpetrata con l'utilizzo, ovviamente con modalità e finalità
non conformi a quelle volute dall'Amministrazione, di una
particolare procedura "semplificata", per l'immatricolazione, in
uso, dal 2003, presso gli uffici della motorizzazione, che ha
consentito di non corrispondere l'imposta sul valore aggiunto
per considerevoli importi. .Tale procedura era stata pensata
per quelle autovetture per le quali era stata presentata da uno
stesso soggetto una domanda di "radiazione" e di una successiva
"re-immatricolazione", senza alcun pagamento di Iva.
Il periodo osservato, dal 2017 al 2022, è riferito a una
platea di circa 13mila tra motociclette e autovetture
attualmente sotto esame e che potrebbero essere state
"re-immatricolate" con l'utilizzo della particolare procedura,
con il coinvolgimento complessivo di cinquanta società
"cartiere". Le attività fraudolente hanno riguardato sia
autovetture usate che nuove.Nel primo caso, il più esteso, le
autovetture usate sono state acquistate da fornitori nazionali
da inesistenti cessionari unionali, con emissione di fatture
"non imponibili" e con contestuale "radiazione" dal Pubblico
Registro Automobilistico. Le stesse autovetture sono state poi
"re-immatricolate" da parte di società "cartiere" con la
particolare procedura "semplificata" senza alcuna possibilità di
controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate. Le autovetture
"nuove" sono state sempre fittiziamente cedute a soggetti
residenti nel territorio dell'Unione Europea, senza che tuttavia
vi fosse pertanto la necessità di "radiazione". In questo caso
le autovetture sono state immatricolate con le ordinarie
procedure utilizzate per le immatricolazioni nazionali e, per le
auto di provenienza UE, con le particolari procedure riservate
agli "importatori ufficiali" con l'utilizzo del "codice
antifalsificazione" in sostituzione del versamento dell'imposta
sul valore aggiunto con il modello "F24 - IVA Immatricolazioni
Auto UE". Particolari, infine, le modalità utilizzate invece per
autovetture di grossa cilindrata (Ferrari, Lamborghini, Porsche
e altro) che sono state "radiate" e "re-immatricolate" anche
dopo alcuni anni probabilmente al solo scopo di sottrarsi al
pagamento della tassa di proprietà.
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