Quattro auto su 10 hanno ormai più di 15 anni in Italia. Secondo i dati di Aci e Fondazione Caracciolo, la sfida per una mobilità più sicura, più efficiente, più verde richiede un cambio di passo e accelerare il rinnovo del parco circolante verso nuovi veicoli che abbattono emissioni e incidenti. Le nuove tecnologie, negli ultimi 10 anni, avrebbero potuto evitare il 28% degli scontri frontali, il 21% di quelli laterali e l'11% degli incidenti con pedoni. Per il rapporto presentato alla Conferenza del traffico e della circolazione, l'auto elettrica è "per troppi ancora un lusso" e nei prossimi 10 anni solo il 14% pensa di comprarla.
Al 31 dicembre 2022 le e-car rappresentavano lo 0,4% del parco circolante.
Per almeno un trentennio, secondo il rapporto, la percentuale di veicoli termici datati che circolerà sulle nostre strade resterà significativa. Oggi, il prezzo di un veicolo elettrico a batteria è più che doppio rispetto a quello di un veicolo termico, cosa che - secondo il campione intervistato - rappresenta un freno alle politiche complessive di rinnovo del parco.
Per ridurre, entro il 2050, le emissioni inquinanti si rendono opportuni incentivi economici all'acquisto di modelli di bassa gamma (termici, ibridi o elettrici), purché ecologici, indirizzati soprattutto alle categorie meno abbienti. Seguendo l'esempio francese, potrebbe essere attivato un leasing "sociale" da parte dello Stato, con facoltà per le famiglie a minor reddito di usufruire da subito di un'auto più sostenibile, tramite il pagamento di un modesto canone mensile e la possibilità di riscattare il mezzo con una rata finale.
Altre proposte che arrivano dall'Aci e dalla Fondazione Caracciolo chiedono di consentire l'uso in sicurezza dei veicoli con sistemi avanzati di assistenza alla guida e favorire l'introduzione dei veicoli a guida automatica, digitalizzando le infrastrutture e adeguando manti e segnaletica stradale; accelerare il processo normativo che abilita l'uso di veicoli con sistemi avanzati di guida autonoma; integrare i percorsi formativi dei giovani, a partire dai programmi per l'esame della patente, con moduli relativi all'uso dei sistemi avanzati di guida; promuovere analisi e campagne informative sui possibili benefici dei sistemi di assistenza alla guida.
Nei prossimi 15 anni, secondo la Commissione europea, i sempre più evoluti sistemi di assistenza alla guida potranno salvare oltre 25 mila vite ed evitare almeno 140 mila lesioni gravi. In Italia tuttavia possono circolare solo auto con sistemi di automazione di livello 1 e 2 perché la normativa e le infrastrutture non consentono l'uso di quelle più avanzate.
La generazione elettrica rinnovabile e i biocarburanti sono centrali nel processo di decarbonizzazione, secondo l'analisi di Aci e fondazione Caracciolo. "La mobilità di domani sarà un ecosistema complesso.
Per arrivarci, occorre lavorare oggi su un insieme di criticità che richiedono un sistema integrato di azioni, coordinate da una politica di lungo periodo che favorisca l'evoluzione tecnologica dei veicoli, l'ammodernamento delle infrastrutture stradali ed energetiche, l'adeguamento della normativa e diffusione di una nuova cultura della mobilità responsabile e sostenibile per tutti", dichiara il presidente dell'ACI, Angelo Sticchi Damiani, alla Conferenza del traffico e della circolazione.
Secondo la presidente della Fondazione Caracciolo e Vicepresidente ACI, "Giuseppina Fusco, "è necessario mantenere un 'approccio realistico e tecnologicamente neutro', che tenga conto degli importanti traguardi raggiunti dalla nostra industria". "Un significativo contributo alla decarbonizzazione della mobilità può derivare biocarburanti avanzati, già utilizzabili nei veicoli in circolazione, che offrono livelli emissivi analoghi a quelli dei veicoli elettrici e consumi energetici addirittura inferiori. Senza contare i benefici in termini di economia circolare", ha aggiunto Fusco.
L'auto di domani deve essere sicura, efficiente e sostenibile in senso ecologico e anche in senso sociale, secondo l'Aci, che ha proposto un noleggio a lungo termine sociale sul modello del leasing introdotto in Francia dal presidente Macron. Sul tema ci sono stati già dei colloqui con i ministeri dei Trasporti, delle Imprese e del made in Italy e dell'Ambiente e della sicurezza energetica che avrebbero mostrato interesse, secondo quanto ha spiegato il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, a margine della Conferenza del traffico e della circolazione.
"Abbiamo un problema che è quello del parco circolante più vecchio d'Europa, che per le auto più inquinanti euro 0, 1, 2 e 3 non ha avuto gran cambiament con le campagne di incentivazione", ha detto Sticchi Damiani ricordando che oggi 11 milione e 500 mila macchine sono euro 0, 1, 2 o 3, il 30%, "un numero enorme".
La proposta è quella di introdurre un noleggio a lungo termine sociale con lo Stato che dovrebbe comprare qualche migliaio di auto (per esempio 3, 4 o 5 mila) e darle a noleggio alle persone che non hanno possibilità di cambiare auto.
Valutando Isee, anzianità della macchina da rottamare e tipo di auto presa a noleggio si potrebbe fissare una rata per le famiglie da un minimo di 75 a 125 euro al mese. Questo potrebbe "creare la scintilla", secondo il presidente dell'Aci, per un cambio di passo nel rinnovo del parco circolante.
I primi fondi da poter destinare a questo progetto sarebbero i fondi non impiegati degli incentivi, a partire dai 100 milioni per l'elettrico per i quali non ci sono state richieste nell'ultima campagna. L'iniziativa riguarderebbe in particolare modelli di bassa gamma, termici, ibridi o elettrici, purché ecologici da destinare soprattutto alle famiglie meno abbienti e alle Regioni più povere.
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