Un sequestro per 109 milioni di
euro, tre persone arrestate e venti denunciate. E' il risultato
di due indagini condotte dai finanzieri del Comando Provinciale
di Udine, coordinate dalla Procura di Milano e durate due anni.
Attraverso numerose richieste di collaborazione giudiziaria
internazionale, dopo 50 rogatorie all'estero e ordini di
indagine europei indirizzati verso più di 20 Stati dell'Unione
europea e non solo, è stata scoperta una frode carosello nella
commercializzazione di prodotti petroliferi in evasione di Iva.
Da questa ne è scaturita un'altra nella commercializzazione di
pannelli fotovoltaici importati dalla Cina.
Le Fiamme Gialle friulane hanno eseguito due provvedimenti di
custodia nei confronti di 3 amministratori di società di Milano
e Caserta, con l'accusa a vario titolo di bancarotta
fraudolenta. I tre operavano in un più esteso contesto di
associazione per delinquere. Le perquisizioni, a Milano, Roma e
Napoli, hanno portato al sequestro di 80mila euro di contanti.
Nella prima indagine, "Calipsee Oil", il Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria dopo controlli al confine italo-austriaco
di Tarvisio (Udine) ad autocisterne di gasolio provenienti
dall'Europa dell'Est, hanno accertato una illecita
commercializzazione di prodotti petroliferi in evasione di IVA,
realizzata emettendo false fatture per oltre 240 milioni.
La frode, realizzata dal 2016 al 2018, è stata perpetrata con
società "cartiere"; sono state denunciate 18 persone, di cui 3
di nazionalità maltese. I prodotti petroliferi generalmente di
origine spagnola e provenienti in larga parte da fornitori
maltesi, venivano commercializzati con petroliere attraverso uno
schema di cessioni e acquisti tra imprese in Italia e in altri
Paesi, per far ricadere il pagamento dell'IVA sulle "cartiere"
nazionali che non versavano all' Erario. I profitti, 23 milioni,
attraverso imprese maltesi e società off-shore, e con
organizzazioni cinesi operanti in Italia, hanno dato vita a
reati di autoriciclaggio e riciclaggio. Bonifici venivano
disposti verso Cina e Hong Kong per inesistenti acquisti, poi
gli stessi pagatori riottenevano il denaro da cittadini cinesi a
Milano, Roma e Catania.
Sono state eseguite 3 verifiche fiscali a 2 imprese a Milano
e a una negli Emirati Arabi Uniti. Al termine, è stata
constatata un'evasione dell'Iva di 76 milioni e di Ires di 1
milione. A due degli arrestati, residenti a Roma e Napoli, è
stata anche contestata la bancarotta fraudolenta per il
fallimento della loro società milanese; due degli arrestati sono
poi risultati coinvolti in un'altra attività illecita, come la
precedente, una grande frode a carosello (dal 2017 al '21) per
pannelli fotovoltaici importati dalla Cina. La frode è stata
realizzata da 6 società tra Milano e Brescia, che riciclavano i
proventi ricorrendo a organizzazioni cinesi in Italia. E'
l'indagine "Sol levante", tuttora in corso, nata dalla
precedente operazione. Sono in corso sequestri per 109 milioni
di euro, riconducibili a imposte evase e riciclaggio.
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