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Adam Driver, il mio Enzo Ferrari con il lutto nel motore

Adam Driver, il mio Enzo Ferrari con il lutto nel motore

 Mann, mi affascinava la personalità dinamica anche nei contrasti

VENEZIA, 02 settembre 2023, 06:50

dell'inviata Alessandra Magliaro

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ADAM DRIVER, 'IL MIO ENZO FERRARI CON IL LUTTO NEL MOTORE ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

ADAM DRIVER,  'IL MIO ENZO FERRARI CON IL LUTTO NEL MOTORE ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
ADAM DRIVER, 'IL MIO ENZO FERRARI CON IL LUTTO NEL MOTORE ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rara star americana avvistata al Lido: è Adam Driver che in deroga sindacale al duro sciopero di autori e attori in corso ad Hollywood è alla Mostra del cinema di Venezia per presentare il suo Enzo Ferrari.

Dopo aver interpretato Maurizio Gucci nell'House of Gucci di Ridley Scott, l'attore 39enne è alle prese con un altro italiano, il Drake, il mito di Maranello, protagonista del film di Michael Mann, in corsa oggi per il Leone d'oro. Prodotto da STX Entertainment, Ferrari è un'esclusiva per l'Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e uscirà al cinema con 01 Distribution. "Un uomo particolare, diverso da tutti, una persona che era come spronata dal lutto del giovane figlio Dino, dal dolore che provava. E tutti i rapporti con le persone che lo circondavano, in famiglia e nella scuderia, ne erano condizionati. Di Enzo Ferrari - racconta Adam Driver - sapevo poco ma via via che preparavamo il film, conoscevamo i luoghi veri a Modena, il barbiere, lo studio, la casa, i ristoranti, sono entrato in connessione con lui e il suo mondo, è stato davvero emozionante".

 


 

Nel kolossal di produzione indipendente (motivo per cui è potuto essere qui Driver e con lui uno dei coprotagonisti Patrick Dempsey, il mitico Piero Taruffi, la volpe argentata), girato in Italia, con adrenaliniche scene di gare, c'è la ricostruzione della famosa Mille Miglia del 1957 con la tragedia che costò la vita al pilota Ferrari Alfonso De Portago e fece strage nel pubblico a Guidizzolo con la morte di nove spettatori tra cui 4 bambini. Fu l'ultima Mille Miglia poi vietata per ragioni di sicurezza, la fine di un'epoca.
Nel cast ci sono Penelope Cruz (la moglie Laura Ferrari), Jack O'Connell, Sarah Gadon (Linda Christian), Gabriel Leon, Lino Musella, Valentina Bellè e Shailene Woodley che interpreta l'amante Lina Lardi, da cui nascerà Piero riconosciuto solo nel 1975. Piero Ferrari, erede universale di Enzo, è atteso stasera sul red carpet con la rossa d'epoca che guidata da Taruffi vinse la gara, la 315 S. "Sono affascinato da sempre da storie così profondamente umane, quando mi sono imbattuto in un personaggio così dinamico come Enzo Ferrari ne sono rimasto colpito. Tutti i suoi aspetti contrastanti sono universali, ma così è la vita e lui li aveva concentrati", dice il regista. Entrambi si sono detti solidali per lo sciopero. Driver ha spiegato le ragioni della sua presenza: "Sono molto orgoglioso di essere qui in presenza per rappresentare un film che non fa parte dell'Amptp - l'alleanza dei produttori americani - e promuovere la direttiva del Sag - il sindacato degli attori - che con l'accordo interinale per i film indipendenti fa fare promozione e allo stesso tempo dà visibilità allo sciopero, una tattica secondo me molto efficace".

 


 

"Perché una società di distribuzione piccola come Neon e STX International può soddisfare ciò che Sag sta chiedendo ma grandi aziende come Netflix e Amazon non possono?", polemizza Driver rispondendo ad un giornalista americano. Sciopero a parte si torna a Ferrari anche con curiosità. Nel film l'ex pilota con "la passione letale", parole sue nel film, per i motori, ha un cuore che sembra battere solo in funzione delle gare. Peccato che per Adam Driver questa gioia non ci sia stata: "Le assicurazioni non si sono fidate di me, non mi hanno lasciato guidare. Mi facevano paura, confesso, nessuno voleva che neppure le toccassi, ma è stato fondamentale per il film averle, come pure girare in Italia, visitare i veri luoghi. È importante capire il contesto, la mentalità. Ferrari era una persona unica, incredibilmente concentrata sul presente, sulle corse, sulle vittorie".
Il 1957 è un anno cruciale per la vita di Enzo Ferrari: ha perso l'amato figlio Dino a 24 anni per la distrofia, il suo matrimonio con Laura, rovinato dal dolore è al capolinea, nel frattempo prosegue la relazione extraconiugale con Lina Lardi, conosciuta durante la guerra e che gli ha dato il figlio Pietro che lo chiama papà ma che lui riconoscerà solo nel 1975, durante le gare muoiono suoi amici fedeli e la sfida con la Maserati, pure modenese, gli toglie il sonno, per lui ci sono solo le corse e la Mille Miglia di quell'anno finirà in tragedia. Pubblico e privato si sovrappongono nel melò di Michael Mann.

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