Semplificazione, certezza del diritto e razionalizzazione: il governo mette mano alle successioni con l'ok al decreto legislativo oggi in Cdm. E ribadisce: nessun intervento sulla benzina: l'aumento non dipende dall'esecutivo e comunque già esiste, spiega il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, un meccanismo automatico per il taglio dei prezzi. E nessun intervento neanche, come invece qualcuno aveva ipotizzato, sul superbollo auto.
Il viceministro Maurizio Leo spiega: "Abbiamo approvato il dodicesimo schema di decreto legislativo in attuazione della delega". Il decreto riguarda la razionalizzazione dell'imposta di registro, di quella sulle successioni e donazioni, su quella di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall'Iva. Molte le novità in arrivo anche sui "patti familiari" (i trust) e la successione delle quote societarie. Norme inserite per favorire il cambio generazionale. Ma con alcuni paletti (niente imposta ma la partecipazione deve essere detenuta per almeno 5 anni).
E per la riduzione dell'Irpef? "Abbiamo già risorse stanziate per gli anni successivi, legate all'eliminazione dell'Ace e all'introduzione della Global minimun tax: siamo sostanzialmente allineati con l'intervento che si potrà fare sul versante della riduzione delle aliquote Irpef. Un serbatoio già c'è, ci sarà un differenziale ma penso che si potrà colmare anche alla luce degli interventi sul concordato preventivo biennale". Anche per il superbollo auto bisognerà aspettare: "nulla avviene per il superbollo auto, che fa parte della delega fiscale, ma che verrà realizzato nel momento in cui si troveranno le risorse", spiega Leo.
Per la benzina, in questi giorni arrivata ai massimi da 6 mesi, Giorgetti spiega che "Esiste già una disposizione che in relazione a modifiche dei prezzi fa scattare un adeguamento, se si verificano le circostanze previste partirà. E' evidente a tutti che il prezzo della benzina non dipende dalle decisioni del governo". Il ministro si riferisce alla norma sulle accise mobili, inserita nel decreto carburanti del gennaio 2023, che ricalca la misura ideata da Pierluigi Bersani nel 2007 e introdotta nella legge Finanziaria del 2008. La norma prevede un taglio delle accise che gravano su gasolio e benzina se si verificano determinate condizioni. Nel dettaglio la riduzione dell'accisa scatterebbe quando il prezzo dei carburanti supera il prezzo medio del bimestre precedente rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell'ultimo Def.
Prezzo, al momento, non noto.
Attacca l'opposizione: "Per gli italiani la 'mazzata' è rimasta costante - rimarcano i parlamentari M5s - Il ministro Giorgetti, novello pilato, dice che non è colpa del governo. Il ministro Urso, artefice della inutile genialata dell'obbligo del cartello prezzo medio per i benzinai, è 'desaparecido' sulla questione".
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