La Commissione europea ha proposto di rinviare di tre anni l'introduzione dei dazi sulle auto elettriche commercializzate con il Regno Unito previsti negli accordi post-Brexit. La proroga richiesta è 'una tantum', fino al 31 dicembre 2026, con una clausola che ne esclude un'ulteriore estensione nel 2027.
La decisione, ha annunciato lo stesso esecutivo comunitario, è stata presa alla luce delle preoccupazioni sollevate dall'automotive europeo, dal settore delle batterie e dall'industria chimica.
La proposta dovrà ora essere approvata dalle capitali Ue e adottata congiuntamente con il governo britannico. Le attuali regole di origine per i veicoli elettrici e le batterie sono state pensate nel 2020 per incentivare gli investimenti nella capacità di produzione di batterie della Ue ma, spiega la Commissione europea, "circostanze non previste nel 2020, tra cui l'aggressione della Russia contro l'Ucraina, l'impatto della pandemia sulle catene di approvvigionamento e la maggiore concorrenza da parte di nuovi regimi di sostegno internazionali, hanno portato a una situazione in cui l'espansione dell'ecosistema europeo delle batterie è stata più lenta di quanto inizialmente anticipato". Da qui la richiesta di Bruxelles di prorogare le attuali norme e rinviare l'introduzione dei dazi che sarebbero stati introdotti dal 1 gennaio per i veicoli elettrici che non raggiungono il 45% dei componenti prodotti tra l'Ue e il Regno Unito. La proposta, che risponde alle richieste dell'automotive di cambiare i termini degli accordi post-Brexit, "è il risultato di un intenso impegno con l'industria lungo l'intera catena di fornitura di veicoli elettrici e con i sindacati, che avevano espresso preoccupazione per le regole che avrebbero visto i dazi colpire le nostre esportazioni di veicoli elettrici nel Regno Unito, il nostro più grande mercato di esportazione", ha affermato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, sottolineando che la raccomandazione di Bruxelles dà "la prevedibilità e la stabilità tanto necessarie ai produttori di automobili e batterie dell'Ue in un momento di feroce pressione competitiva globale". L'introduzione dei dazi, ha aggiunto ancora Dombrovskis, "sarebbe stato chiaramente contrario ai nostri interessi e avrebbe ulteriormente rafforzato la concorrenza dei veicoli elettrici prodotti all'estero, in particolare in Cina".
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