"Abbiamo un sogno europeo. La sua costruzione è iniziata più di 2000 giorni fa". Charlie Zhang vicepresidente di Chery Auto e responsabile delle attività nel nostro Continente ha esordito così nel suo incontro - via web - con la stampa di settore.
Ricordando che l'ingresso in Europa prende avvio con il marchio Omoda, a cui seguirà Jaecoo, Zhang ha sottolineato che il Gruppo Chery (da 21 anni il più grande esportatore della Cina) si basa su una struttura aziendale diffusa in cinque continenti in tutto il mondo.
"Abbiamo sei centri di ricerca e sviluppo, 17 stabilimenti di montaggio e lavoriamo con oltre 4.000 partner, creando un totale di oltre 80.000 occupati in tutto il mondo". Il vicepresidente di Chery Auto ha anche sottolineato che il Gruppo comprende 300 società controllate o affiliate, con più di 80.000 dipendenti in Cina.
"Nell'ultimo anno il fatturato dell'azienda è stato di circa 42 miliardi di dollari - ha detto Zhng - creando più di 300.000 posti di lavoro". Ed ha ricordato che Chery Auto conta già su oltre 13 milioni di clienti in tutto il mondo, distribuiti in oltre 80 Paesi.
"Entro la fine di quest'anno - ha ribadito Zhang nella conferenza via web - inizieremo ad operare in almeno dieci mercati europei. E lo faremo con una strategia molto chiara. Il nostro slogan è "in Europa per l'Europa".
"Fondamentalmente vogliamo essere nei vostri mercati un'azienda orientata all'utente, con un approccio incentrato su tre elementi chiave: l'ascolto delle esigenze degli utenti e dei partner. Viene poi l'azione con risposte rapide, un valore molto importante per noi. E infine la responsabilità".
In Italia, ha dettagliato Zhang durante l'incontro, "Chery opererà attraverso una propria rete e un quarantina di show-room che sono già pronti. E la gamma coprirà tutti i sistemi propulsivi con Bev, Hev e Phev".
Il primo modello ad arrivare in Italia sarà il suv Omoda 5 con motore benzina. Seguiranno l'Omoda 5 elettrico e nel 2025 il modello non ancora svelato Omoda 3. La gamma Jaecoo prevede entro l'anno il modello J7 benzina e successivamente il J8 phev.
Più avanti verrà svelato il modello Jaecoo J5.
Sollecitato sul tema dell'impatto dei nuovi dazi sulle auto vendute in Europa (che secondo le tabelle Ue saranno per Chery del 21%) Zhang ha detto che l'azienda è "molto determinata ad andare avanti con i suoi piani di espansione".
Per mitigare l'impatto Chery "prevede di avviare la produzione di veicoli elettrici nel suo primo sito industriale in Europa, lo stabilimento Barcellona ex Nissan, entro la fine dell'anno".
Fermo restando l'obiettivo di far crescere le vendite di auto accessibili in Europa, per competere con le Case europee "in un contesto di rallentamento della domanda interna" Zhang ha detto che la fabbrica a Zona Franca (Barcellona) "non h dimensioni tali per soddisfare i piani a medio e lungo termine di Chery per l'Europa". Ed ha confermato, senza entrare in dettagli, che l'azienda "sta valutando le opzioni per un secondo sito europeo".
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