Il mercato italiano dell'auto cresce anche a ottobre: le immatricolazioni sono state 139.052, il 20% in più dello stesso mese del 2022. Nel periodo gennaio-ottobre sono state vendute 1.315.964 vetture, in crescita del 20,52% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Secondo il Centro Studi Promotor il 2023 dovrebbe chiudere a quota 1 milione e 600mila, in crescita rispetto all'anno scorso, ma al di sotto dei volumi registrati prima della pandemia (-17,2%).
Tra i brand principali, Fiat e Volkswagen sono in linea con il mercato mentre Renault cresce, nel mese e da inizio anno, del 30 per cento. Tesla triplica i volumi da gennaio. Stellantis ha immatricolato a ottobre 44.158 auto, il 15,7% in più dello stesso mese del 2022, con una quota di mercato del 31,7% contro il 32,9%. Tra i marchi in forte crescita ci sono Jeep (+36% nel mese, +46% nel gennaio-ottobre) con una quota del 4,9% del mercato plug-in ibride trainato da Avenger e Alfa Romeo, che ha raddoppiato i volumi da inizio anno e si avvicina al 2% di quota di mercato.
"Dalle situazioni di stallo - afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - si può uscire verso il basso o verso l'alto e questo, per l'attuale situazione dell'auto, significa che non è affatto scontato che i quindici mesi di crescita che ci lasciamo alle spalle saranno seguiti da un'altra serie di crescite che ci riporteranno ai volumi di vendite necessari per impedire ulteriori invecchiamenti del parco con il pericolo quindi di avere più inquinamento e meno sicurezza in una situazione in cui la transizione energetica acquisirà sempre più il carattere di un sogno irrealizzabile. Il settore dell'auto ha fatto tutto quello che gli è stato imposto dalla politica ad anche di più per creare le condizioni perché la transizione energetica diventi realtà. Ora la parola torna però alla politica".
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