La Ferrari chiude un trimestre da record con ricavi netti pari a 1,5 miliardi di euro, in crescita del 23,5% rispetto all'anno precedente, 3.459, l'8,5% in più del terzo trimestre 2022. Vola l'utile netto pari a 332 milioni, superiore alle attese e in crescita del 46%. Il titolo corre in Borsa.
I risultati consentono alla casa di Maranello di rivedere al rialzo le previsioni per il 2023 con ricavi a 5,9 miliardi (dai precedenti 5,8 miliardi) ed ebit adjusted a 1,57 miliardi (era tra 1,51 e 1,54 miliardi). Anche per il 2024 c'è fiducia: "Stiamo procedendo secondo i piani mostrati al Capital Markets Day. Il portafoglio ordini ci fa guardare con fiducia al 2024 e copre bene tutto il 2025" spiega l'amministratore delegato Benedetto Vigna che aggiunge: "Bisogna sempre stare non con due piedi per terra, ma con quattro ruote per terra. Il portafoglio degli ordini c'è, il team sta lavorando bene, i nostri stakeholder sui vari versanti ci stanno aiutando. Oggi c'è molta fiducia, ma siamo consci anche del fatto che dobbiamo essere pronti nel caso in cui cambi qualcosa". Tutti i modelli sono sostanzialmente esauriti, tranne la Roma Spider.
Vigna sottolinea che non c'è un ritardo sui piano per l'elettrico: a giugno del 2024, esattamente due anni dopo il Capital Markets Day, arriverà l'e-building e nel quarto trimestre del 2025 sarà presentata la prima Ferrari full electric, "ora un prototipo in fase di test". Quanto al trasferimento della sede legale dai Paesi Bassi in Italia l'amministratore delegato della casa di Maranello ribadisce che non c'è un progetto in questa direzione e ricorda che "la residenza fiscale è in Italia e quindi Ferrari paga regolarmente le tasse qui in Italia". Sulla possibilità che le cose cambino dopo l'approvazione del Ddl Capitali, Vigna osserva: "Quando verrà approvata, osserveremo, vedremo, ragioneremo. Per adesso non c'è alcun trasferimento pianificato".
Nessun timore sulla crescente forza della Cina. La quota della Ferrari è del 10% a fronte del 20% del resto dell'Asia, del 30% dell'America del Nord e del Sud e del 40% dell'Europa.
"Mantenere il 10% è una nostra scelta", sottolinea il manager che mette in evidenza l'impronta femminile della clientela cinese. "Il 25% dei nuovi clienti della Ferrari in Cina è donna, nel resto del mondo intorno al 6%".
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