E' stato prodotto negli stabilimenti italiani il 21% delle auto incentivate della fascia 61-135 g/km di CO2, il 23% delle auto Bev e Phev e poco meno del 20% dei commerciali leggeri, con un fatturato generato dalla componentistica italiana di 280 milioni di euro. A questo significativo giro d'affari si aggiunge quello dei costruttori, che hanno fatturato, in media, 2,7 miliardi generando un gettito Iva di circa 883 milioni di euro. Lo rileva l'Anfia che ha condotto un'analisi dei dati Invitalia sulle auto e veicoli commerciali leggeri interessati dalle misure di incentivazione della Legge di Bilancio 2021.
Con l'avvio delle produzioni di auto elettriche pure (Bev) e ibride plug-in (Phev) in Italia, l'Anfia vede impatti industriali importanti anche per gli incentivi della fascia emissiva 0-60 g/km di CO2. Di tutte le 39.736 vetture che hanno beneficiato degli incentivi di questa fascia, ben il 23% è stato prodotto nel nostro Paese.
Indubbi i vantaggi degli incentivi anche per la filiera italiana dei veicoli commerciali leggeri. Su 10.636 unità vendute, poco meno del 20% è stato prodotto in Italia, ma i vantaggi industriali sono superiori se si considera che la maggior parte dei veicoli incentivati, anche se prodotti all'estero, sono stati allestiti da pmi italiane. In questo caso, il fatturato medio dei Costruttori ammonta a 1,3 miliardi di euro e il gettito Iva complessivo a 290 milioni di euro.
"Siamo di fronte - commenta l'Anfia - a numeri che parlano da soli. E' evidente l'importanza che può avere per uno dei settori chiave dell'economia nazionale un immediato rifinanziamento di queste misure a sostegno del mercato, in attesa di condividere con il Governo un serio piano di politica industriale per affrontare la transizione ecologica e produttiva del comparto automotive".
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