Per il terzo anno consecutivo Toyota si conferma la prima casa auto mondiale, davanti alla tedesca Volkswagen, grazie ad un'attenta gestione dell'approvvigionamento dei semiconduttori, una dinamica che continua a penalizzare l'intero settore dell'automotive. Nel 2022 la casa auto nipponica ha venduto circa 10,48 milioni di autoveicoli a livello globale, -0,1% rispetto all'anno precedente, un dato che comprende i marchi controllati della Daihatsu e Hino Motors. La produzione è cresciuta del 5,3% a 10,61 milioni di unità, con un aumento delle capacità produttive nel Nord America e in Asia. Sebbene i volumi di vendita abbiano registrato una flessione per il secondo anno consecutivo, il rallentamento della Volkswagen è stato più consistente con un calo delle vendite del 7% nel 2022 a 8,26 milioni di vetture, dovuta alle criticità causate dalla logistica. Problemi avvertiti dalla stessa Toyota sul mercato interno, con una contrazione della produzione del 7,7% a 2,66 milioni di veicoli, il livello più basso dal 1976. A differenza di altri paesi, infatti, le auto realizzate in Giappone necessitano di semiconduttori più avanzati per specifiche funzioni. I dati seguono l'annuncio della casa auto nei giorni scorsi di promuovere il 53enne Koji Sato, ex branding officer e presidente della controllata Lexus nel ruolo di amministratore delegato, al posto di Akio Toyota, nipote del fondatore della Toyota Motors, Kiichirō Toyoda alla guida del gruppo dal 2009.
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