Chi meglio di Aramco - cioè il produttore petrolifero statale dell'Arabia Saudita - potrebbe entrare a far parte dell'operazione di 'protezione' e sviluppo dei motori a benzina, e delle relative tecnologie ibride, che Renault sta costruendo con il gruppo cinese Geely.
La compagnia petrolifera dal potere finanziario quasi illimitato - in Borsa vale 2.330 miliardi di dollari - sarebbe infatti l'investitore e il partner ideale per creare propulsori alimentati con carburanti fossili ma evoluti al punto da non rappresentare un 'nemico' per la decarbonizzazione quanto piuttosto un fattore contributivo.
Secondo fonti giornalistiche il gruppo Aramco sarebbe al momento coinvolto in discussioni avanzate per acquisire una partecipazione fino al 20% in una nuova società dedicata alle tecnologie di propulsione che Renault e Geely hanno già annunciato.
La nuova joint-venture - nome in codice Horse per Renault e Rubik per Geely - mira a sviluppare motori a benzina e sistemi ibridi più efficienti in un momento in cui gran parte dell'industria automobilistica si è concentrata - investendo grandi capitali - nel passaggio a veicoli completamente elettrici.
L'obiettivo della nuova società di powertrain sarebbe di creare una base industriale condivisa con capacità produttiva di oltre 5 milioni di motori e sistemi propulsivi ibridi a basse emissioni, per rifornire non solo i numerosi brand di Renault e Geely, ma anche i loro alleati e Oem terzi.
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