La prima tappa della Africa Eco Race è nel segno di Aprilia che centra il successo con Jacopo Cerutti in sella alla sua Tuareg. Alla sua prima esperienza nel deserto, Francesco Montanari, in sella alla seconda Aprilia votata al deserto, si è piazzato undicesimo. Il successo nella tappa inaugurale della competizione, da Nador a Boudnib, in Marocco, segna anche un risultato importante per la casa di Noale, ultima casa italiana a vincere una tappa della Dakar e ora nuovamente protagonista sui tracciati dei rally raid.
I piazzamenti a fine giornata coronano anche gli obiettivi che Aprilia Racing si è posta, insieme a GCorse, avviando meno di un anno fa l'ambizioso progetto 'Back to Africa', mirato proprio a riportare il marchio Aprilia nei grandi rally raid africani, dopo le partecipazioni da protagonista nel triennio 2010-2012. A contribuire al successo, oltre oltre all'esperienza e della velocità di Jacopo Cerutti, anche le doti fuoristradistiche di base di Aprilia Tuareg, moto già vincitrice all'esordio nel Campionato Italiano Motorally e alla quale sono bastati pochi mesi di sviluppo per rivelarsi subito vincente in uno dei rally raid più impegnativi del mondo.
La prima tappa, di 598 km, ha visto i piloti impegnati in 174 km di prove speciali, al termine dei quali Cerutti è riuscito a distanziare di quasi 2 minuti i due rivali più accreditati, Alessandro Botturi e Pol Tarres, entrambi su Yamaha. "È molto bello iniziare questa avventura davanti a tutti - ha commentato Cerutti - e come avevo detto alla vigilia, speravo di poter primeggiare in qualche tappa. Riuscirci subito ci dà una grande carica in vista dei prossimi giorni di gara".
Alla sua primissima esperienza in gara nel deserto, Francesco Montanari, con l'altra Aprilia Tuareg, ha chiuso la prima giornata di gara con una buona undicesima posizione, a poco più di 15 minuti dal più esperto compagno di squadra e molto vicino alla top five. "Essendo la mia prima esperienza in una gara di questo tipo - ha commentato invece Montanari - posso essere soddisfatto del risultato di oggi. Ho cercato di guidare pulito, senza strafare, e ciò mi ha permesso di mantenere un buon ritmo per tutto l'arco della tappa. Peccato soltanto per un errore di navigazione nelle fasi iniziali".
Domani la carovana affronterà la seconda tappa, da Boudnib a Mhamid, per un totale di 425 km di cui ben 383 di prove speciali.
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