La pioggia è stata protagonista non
gradita del secondo giorno dei test ufficiali della MotoGp sul
circuito di Sepang, in Malaysia, con i piloti che hanno avuto a
disposizione solo un paio d'ore di guida sull'asciutto rispetto
alle oltre otto di ieri. L'unica costante dei due giorni di
lavoro già effettuati dai team - domani si chiuderà il weekend
prima di rivedersi tutti in Portogallo dall'11 marzo per
un'altra sessione - è una Ducati in testa alla classifica dei
tempi. Se ieri il migliore era stato Marco Bezzecchi con la
Mooney VR46, oggi a tenersi tutti alle spalle è stato lo
spagnolo Jorge Martin, con la Desmosedici del team Pramac
(1:58.736), inseguito dal portoghese Miguel Oliveira (Aprilia
RNF, 1:58.839) e dallo spagnolo Pol Espargaro (GASGAS,
1:58.881). Nonostante una caduta che gli ha provocato una
piccola infrazione ad una mano, Martin ha sfruttato al meglio la
finestra di asciutto per sfruttare a fondo la sua moto,
riuscendo a tenere a bada anche il campione del mondo Francesco
Bagnaia con la (Ducati Lenovo Team), quinto nei tempi così come
ieri anche se oggi ha usato due mezzi con la carena aggiornata
nell'aerodinamica. Enea Bastianini si è invece più concentrato
sulle specifiche del motore, chiudendo nono. Parlando a Sky
Sport, il team manager Ducati, Davide Tardozzi, si è detto
soddisfatto del lavoro die due piloti che "hanno collaborato,
hanno provato le novità in modo super professionale e hanno dato
riscontri dettagliati. Entrambi stanno convergendo verso la
stessa direzione". Positivo è stato anche il lavoro in casa
Aprilia, con Oliveira e Raul Fernandez che hanno usato al meglio
le moto 2022, mentre tra i piloti 'ufficiali' Maverick Vinales
ha testato alcune variazioni delle nuove ali aerodinamiche,
senza badare ai tempi, mentre Aleix Espargaro ha sofferto prima
per una caduta e quindi per un problema tecnico. Quanto ai
team giapponesi, per la Yamaha Fabio Quartararo ha iniziato la
giornata con il nuovo pacchetto aerodinamico su entrambe le moto
nel suo box e ha fatto segnare la terza velocità massima sul
circuito (335,4 km/h) dopo le Ducati di Bagnaia e Martin, oltre
a segnare il quarto tempo assoluto. In Honda, Marc Marquez ha
proseguito i test con quattro RC213V nella sua parte del box e
il suo tempo finale, il 13/o, rivela che l'attenzione è altrove
ma forse anche un certo ritardo del progetto.
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