"Abbiamo lavorato per
riperimetrare l'area oggetto degli eventuali divieti" per i
mezzi euro 5 diesel a Firenze, "divieti che scatteranno solo
dall'1 giugno sulla base dei monitoraggi: l'area sarà
circoscritta a quella dei viali tra piazza Beccaria e piazza
della Libertà. Questo perché noi abbiamo un problema di
concentrazione e il nostro obiettivo è abbatterla. I divieti
scatteranno se non ci sarà una riduzione degli inquinanti
compatibile con l'obiettivo di stare sotto alla soglia di 40
microgrammi per metro cubo". Lo annuncia l'assessore
all'ambiente di Firenze Andrea Giorgio in una conferenza con
l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni sul protocollo
che consente di bloccare, almeno temporaneamente, le limitazioni
dei mezzi diesel euro 5 a Firenze.
"Intanto - ha aggiunto - mettiamo sicuramente in campo 12
milioni di incentivi, che serviranno a sostenere famiglie e
imprese per cambiare mezzo, agevolare il Tpl, promuovere l'uso
delle biciclette".
Se i dati non miglioreranno, ha aggiunto Giorgio, "dal 1
giugno" ci saranno limiti per "le auto diesel immatricolate nel
2009, 2010 e 2011. In quel caso, per il primo blocco, sono circa
500 le auto dei residenti in città oggetto del divieto perché
circolano in quella zona. La quota di auto che potrà essere
soggetta a tutti i blocchi è circa 1.900. Il primo monitoraggio
sarà fatto a fine aprile, il secondo a fine luglio e il terzo a
fine settembre: se non raggiungeremo i risultati saranno
progressivamente fatti ulteriori blocchi e divieti fino a
coinvolgere tutti i diesel euro 5". Giorgio ha fatto "un appello
ai fiorentini a collaborare, se lavoriamo tutti in questa
direzione riusciremo a evitare ulteriori blocchi. Secondo i dati
di Legambiente e dell'Agenzia per l'ambiente sono 60.000 ogni
anno le persone che ogni anno muoiono prematuramente per
malattie legate all'inquinamento dell'aria nelle città. In
questo momento sono 19.000 i veicoli euro 5 diesel immatricolati
in città: progressivamente aumenteremo le misure fino a ottenere
l'impatto desiderato, ovvero ottenere che le concentrazioni di
No2 siano sotto la soglia minima". "Abbiamo poi chiesto ad At di
spostare i bus inquinanti da quel tratto di viale", ha
precisato.
"Bisogna precisare - ha detto l'assessore regionale
all'ambiente Monia Monni - che non stiamo intervenendo in base a
un vezzo ambientalista, come qualcuno ha sostenuto negli ultimi
giorni, ma stiamo intervenendo per tutelare la salute pubblica
perché le emissioni di biossido da azoto nel caso di Firenze
come quello di Pm10 della piana lucchese e pistoiese ormai sono
correlate in maniera evidente alla salute pubblica".
"Interveniamo anche per dare risposta a una sentenza di condanna
della Corte di Giustizia europea - ha aggiunto - e lo facciamo
appunto cercando di migliorare la qualità dell'aria tenendo
insieme il tema del miglioramento ambientale con quello della
tenuta sociale che è il tema principale e più delicato della
transizione".
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