La polizia della Questura di Torino ha confiscato beni per 600mila euro ad un 56enne residente a Leinì, con alle spalle diverse condanne definitive per delitti contro il patrimonio. In particolare l'uomo, nel 2020, era finito dentro un'inchiesta della polizia stradale del capoluogo piemontese in quanto appartenente ad una banda dedita al furto e alla ricettazione di autovetture di lusso. Una volta rubate le vetture venivano smontate in varie parti e poi esportate in Marocco. L'uomo è stato condannato in primo grado nel 2021. Tra i beni confiscati, anche la società di autodemolizione, fittiziamente intestata ad un familiare, attraverso la quale il 56enne avrebbe svolto proprio l'attività di furto dei veicoli di lusso. Dalle indagini degli investigatori della Divisione Polizia Anticrimine è emerso che l'uomo dichiarava redditi alla soglia della povertà, mentre invece ostentava un elevato tenore di vita. Oltre la società di autodemolizione è stata confiscata anche una villa dal valore di mezzo milione di euro, abitata dal 56enne ma intestata anch'essa ad un suo familiare.
Sequestrata un'autovettura, diversi automezzi utilizzati per l'attività di impresa e dei conti correnti riconducibili alla stessa. Infine il Tribunale di Torino ha emesso a suo carico la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni, con obbligo di dimora nel comune di residenza.
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