Un dipinto lasciato volutamente incompiuto da Keith Haring viene completato dall'intelligenza artificiale e il mondo dell'arte insorge sdegnato. Il "Quadro Non Finito" del 1989 era stato dipinto dall'artista pop pochi mesi prima della morte per Aids: il senso della tela bianca con lo sfondo violaceo che copre solo il quadrante in alto a sinistra in cui si muovono le iconiche figure tipiche dell'arte di Haring voleva essere il suo commento alla tragedia di un'epidemia che in quegli anni stava decimando la comunità gay di New York. Migliaia di vite perdute, tra cui quella dello stesso Keith, la cui parabola artistica arrivò al capolinea nel 1990 a soli 31 anni. Ora, usando l'intelligenza artificiale, un utente dei social di nome @DonnelVillager ha deciso di "completare" il pezzo in risposta a un post su X dell'artista Brooke Pendleton secondo cui Unfinished Painting "è un esempio di arte visiva che non cessa mai di distruggerti": nel quadro originale, dalla parte dipinta 'colano' verso il basso fili di pittura viola, come ad evocare visivamente le lacrime provocate dalla tragedia dell'epidemia. "La storia di questo quadro è veramente triste, ma ora grazie all'intelligenza artificiale possiamo completare quel che Haring non poté finire", ha scritto Donnel su X provocando critiche indignate. Usare l'intelligenza artificiale per completare l'opera di un artista morto non è etico, hanno argomentato molti utenti del social, mentre per altri l'atto di Donnel è un evidente affronto sia a Haring che alle migliaia di altre vittime della malattia che lo ha ucciso. Secondo il sito Hyperallergic, l'immagine postata da Donnel potrebbe essere un esempio di "esca" - un contenuto intenzionalmente polarizzante e capace di scatenare rabbiose reazioni tra gli utenti dei social. X e altre piattaforme basate su algoritmi tendono a "compensare" i post che scatenano forti reazioni e in particolare, sotto la gestione di Elon Musk, l'ex sito di microblogging ha visto un aumento di contenuti a carattere incendiario e provocatorio. Per altri, più in generale, l'intervento sul dipinto incompiuto di Haring è l'ennesimo esempio delle ragioni per cui gli artisti vedono con sospetto la minacciosa e dilagante presenza dei programmi di intelligenza artificiale nel loro ambito di lavoro. In dicembre è venuto in luce un database di artisti usati per 'addestrare' Midjourney, un generatore di intelligenza artificiale. Haring era uno dei nomi presenti nella lista che includeva anche Salvador Dalí, Cy Twombly, David Hockney, Yayoi Kusama, Modigliani, Picasso e Van Gogh.
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