E' tempo di saldi e anche se il negozio fisico offre la possibilità di provare gli articoli prima di acquistare (soprattutto vale per l'abbigliamento), sul web ormai si compra sempre di più e di tutto. La caccia all’oggetto magari bramato da mesi, finalmente in saldo, si svolge principalmente sui siti di e-commerce (78%) e nel 57% dei casi, se gli utenti si imbattono in un annuncio “troppo bello per essere vero", dichiarano di controllarne prima la veridicità sul sito ufficiale del brand. Ma qualora non dovessero trovarlo, ammettono di cliccare su un annuncio che appare proprio dopo la ricerca effettuata online (24%), ignorando eventuali rischi. Infine, c’è chi affida completamente il proprio destino al fato, e non si fa scrupoli a cliccare su un qualunque annuncio che appare sui suoi social network (40%).
I saldi sono un periodo di affari ma anche favorevole alle truffe on line.
Si è nel tempo imparato a riconoscere ed evitare le tipologie di truffe più frequenti. È il caso della spedizione bloccata alla dogana, un evergreen riconosciuto dal 66% degli intervistati, che non cliccherebbe mai sul finto link di tracciamento. Un altro classico è rappresentato dalla ricezione di link inviati da amici o parenti, privi di messaggio di accompagnamento; quasi l’80% del campione dichiara di non cadere nella trappola e di ignorare il messaggio. Non è invece il caso della scansione dei QR code: il 56% del campione scansiona qualunque QR code su flyer di brand conosciuti o in esercizi commerciali di fiducia, ignari del fatto che qualcuno potrebbe aver falsificato il codice dirottando il malcapitato verso il download di malware.
È comunque fondamentale, soprattutto in questo periodo, stare attenti ai truffatori che si possono celare dietro al più semplice degli annunci, pronti a sfruttare quel senso di urgenza e di convenienza instillato nei consumatori durante i saldi. Basti pensare che durante gli ultimi Black Friday e il Cyber Monday più di 3 milioni di italiani sono stati vittima di truffe online.. Un comportamento troppo disinvolto non mette a rischio solo il singolo e i suoi soldi ma anche l’organizzazione per cui lavora. In pochi click si può diventare gli inconsapevoli veicoli di diffusione di un Malware, in grado di colpire l’azienda per cui si lavora. “Siamo lieti di riscontrare che le persone sono sempre più consapevoli dei rischi che si celano dietro alcune delle truffe più classiche, è fondamentale ricordare di mantenere sempre un atteggiamento di diffidenza soprattutto quando ci sono "occasioni troppo belle per essere vere". La nostra ricerca dimostra che sebbene gli utenti apprendano i metodi per difendersi, i criminali trovano soluzioni sempre più fantasiose per colpire dove si è più vulnerabili” dichiara Vittorio Bitteleri, Country Manager di Cyber Guru, che prosegue – “La distrazione e la scarsa informazione possono portare a conseguenze disastrose per i singoli e per le organizzazione”.
L'uso dell'intelligenza artificiale rende facili le truffe, quattro consigli per evitarle negli acquisti on line
L'uso dell'intelligenza artificiale rende facili le truffe, da Vittorio Bitteleri per ANSA LIFESTYLE quattro consigli per evitarle negli acquisti on line
1. In riferimento agli annunci pubblicitari online il consiglio è quello di evitare di cliccare sulle promozioni passando dai banner ma accedere alla pagina ufficiale, marketplace o app del brand e acquistare direttamente da lì, oppure recarsi presso il punto vendita, o informarsi chiamando il servizio clienti. I truffatori, infatti, spesso creano dei siti clonati, allo scopo di ricevere denaro oppure rubare dati riservati senza offrire prodotti o servizi in cambio. Un falso annuncio può comparire sullo spazio pubblicitario di un sito, sui social media o arrivare anche nella propria casella postale tramite false mail promozionali o newsletter.
Parlando di truffe via mail, oggi l’uso dell’AI rende ancora più efficaci questo tipo di truffe, ma è ancora possibile accorgersi dell’inganno se i prodotti vengono venduti ad un prezzo ben inferiore a quello di mercato, oppure se le pagine contengono errori, seppur minimi, magari nella url del sito (ad esempio il nome del brand è scritto male o ci sono dei numeri), nel colore del logo o nella mancanza di pagine sul sito.
2. Per quanto riguarda i messaggi che comunicano il blocco di un pacco in dogana è sempre bene ignorarli in quanto possono contenere file malevoli, richiedere l’inserimento di dati personali o credenziali, a volte in cambio di piccole cifre. Se si hanno dubbi sulla consegna basta andare sul sito ufficiale del corriere e digitare il codice della consegna riportato nel messaggio ricevuto.
3. Attenzione anche ai messaggi dei corrieri, specie quelli che comunicano la riprogrammazione di una consegna. Se si hanno dubbi, anche in questo caso, basta andare sul sito ufficiale del corriere e digitare il codice della consegna riportato nel messaggio ricevuto. L’assenza di questo codice potrebbe per esempio essere già un indizio della natura truffaldina. È doveroso non cliccare sui link presenti, perché potrebbe portare ad un falso sito clonato identico all’originale.
4. In merito ai QR Code bisogna procedere con estrema cautela, visto che sono divenuti lo strumento principale utilizzato per le truffe, proprio perché così largamente diffusi e utilizzati, basti pensare ai menu dei ristoranti. Dal momento che molti vengono stampati su carta o su supporti fissi, non è così difficile “manometterli” applicandovi sopra un altro QR Code, che, alla scansione, potrebbe avviare il download di file malevoli o indirizzare la vittima verso un sito clonato. Anche nel caso di QR Code digitali è sempre d’obbligo applicare la regola di “riflettere prima di cliccare”.
L’obiettivo ultimo dei cyber criminali è spesso quello di infettare i dispositivi con dei malware, capaci di spiare le azioni e i dati dei proprietari, ed aspettare l’occasione giusta per rubare informazioni sensibili, come i dati bancari o le informazioni per entrare nella rete della azienda della inconsapevole vittima. La regola da non dimenticare è “non agire mai d’impulso”, meglio una verifica in più prima di agire ed un software antivirus professionale e sempre aggiornato per sentirsi più sicuri ed evitare brutte sorprese.
Le mosse giuste, approfittare degli sconti e stabilire un budget di spesa
Da diversi anni, lo scenario economico italiano non è dei più luminosi e questo, ovviamente, si rispecchia anche nei comportamenti e consumi dei cittadini, alla ricerca di offerte e nuovi metodi di pagamento che permettano di rateizzare e posticipare il pagamento completo. Secondo i dati emersi dall’indagine di Kruk Italia, il campione appare, almeno nelle dichiarazioni, consapevole della situazione e delle proprie finanze. Infatti l’83% degli intervistati afferma di poter acquistare meno beni o prodotti rispetto all’anno precedente a causa dell’inflazione e il 62% di loro approfitterà dei saldi solo se veramente vantaggiosi. Solo il 17% degli intervistati prevede di spendere più del dovuto concedendosi qualche sfizio. Il 33% del campione, invece, sfrutterà il periodo dei saldi per comprare solo il necessario.
Prendo ora e pago dopo? È interessante notare come stia prendendo sempre più piede in Italia il metodo di pagamento Buy Now Pay Later (BNPL), che permette di pagare a rate e senza interessi.
Il 9% degli intervistati che prediligerà le spese durante i saldi nei negozi online, ha dichiarato che sceglierà il web proprio per poter rateizzare tutti gli acquisti, anche quelli di piccoli importi. Inoltre, il 36% del campione pagherà con la carta di credito, creando quindi un piccolo debito con la banca pur di non pagare nell’immediato l’importo speso. Mentre c’è chi sfrutterà la tredicesima (29%) o chi attingerà ai propri risparmi (20%) nella corsa all’acquisto a prezzo ribassato, anche se queste due fonti dovrebbero essere un budget da sfruttare per le spese impreviste e necessarie. Mettendo a confronto i dati emersi dalle indagini del 2022 e 2023, quest’anno solo il 60%, rispetto al 76% dello scorso anno, prevede di spendere meno di 500 euro. Nel 2023 aumentano i rispondenti che spenderanno tra i 500 e i 1000 euro (nel 2022 erano il 5%, quest’anno il 9%) e, il dato che preoccupa: nel 2023, il 31% del campione dichiara di non avere un budget definito per i saldi contro il 16% del 2022, e questo potrebbe portare le persone meno organizzate e consapevoli a spendere più del dovuto, ingolositi dalle offerte.
Le categorie merceologiche più ricercate durante i saldi invernali saranno principalmente abbigliamento e accessori (89%), seguiti da acquisti beauty e pacchetti benessere (29%) e infine viaggi o esperienze (16%). “È incoraggiante vedere che l’89% del campione, prima di finalizzare un acquisto svolge una ricerca per trovare l’offerta più conveniente. Ma dal punto di vista pratico si tende poi a perdere di vista gli aspetti fondamentali per gestire il denaro in maniera corretta. Approfittare degli sconti per l’acquisto di beni utili e necessari che a prezzo pieno non si erano comprati è assolutamente giusto, ma non pianificare un tetto massimo di paniere di spesa, attingere ai risparmi per imprevisti essenziali o utilizzare una pluralità di metodi di pagamento che di fatto creano una piccola forma di debito, sono tutte azioni potenzialmente avventate per chi non ha acume nelle questioni economiche. Meglio stabilire un budget di spesa entro il quale si vuole rimanere in considerazione delle proprie entrate e uscite fisse per approfittare dei saldi e concedersi anche qualche piccolo sfizio” commenta Simona Scarpa, Field Manager di Kruk Italia.
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