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Donne e denaro, disuguaglianza finanziaria di genere e come combatterla

Donne e denaro, disuguaglianza finanziaria di genere e come combatterla

Gestire i risparmi, indipendenza economica per colmare il gap

07 febbraio 2023, 19:30

di Alessandra Magliaro

ANSACheck

Una donna fa i conti foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una donna fa i conti foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una donna fa i conti foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Al di là dei divari salariali che già sono un problema da risolvere, anche la vita di coppia contribuisce alle disuguaglianze economiche impoverendo le donne, come denunciano le attiviste femministe da tempo, sottolineando meccanismi sociali e fiscali "sessisti", in una società in cui tre quarti delle donne in coppia hanno redditi inferiori rispetto al coniuge. Il problema numero uno è che il denaro rimane tabù nella coppia, ha detto Lucile Quillet, membro dell'Osservatorio per l'emancipazione economica delle donne, recentemente lanciato dalla Women's Foundation.
I coniugi preferiscono pagare tutto 50/50, o contribuire in base al loro reddito? Molto spesso, queste abitudini vengono messe in atto poco dopo l'unione, a seconda "della personalità di ciascuno, della  storia individuale, della concezione dell'amore", ed è quindi molto difficile cambiare, osservano Sarah Benmoyal Bouzaglo e Corina Paraschiv, professori di scienze gestionali, che hanno condotto ricerche sulla "gestione del denaro all'interno della coppia". Qualunque sia la soluzione scelta, "c'è in ogni caso un vero problema sociale in quanto ogni individuo è addestrato a gestire le proprie finanze", che potrebbe essere affrontato già dalla scuola media. Perché il rischio, in molte coppie, è che uno dei coniugi diventi l'unico "direttore finanziario" implicito della famiglia, rendendo il suo partner "vulnerabile" in caso di separazione o morte.
La consulente di gestione patrimoniale Héloïse Bolle, la cui società "Oseille et compagnie" ha l'85% di clienti di sesso femminile, sottolinea come una cosa banale ad esempio è invece altamente pericolosa: "La distribuzione di genere delle spese: il signore paga il prestito auto, e la signora la spesa quotidiana, è molto comune". Quando la coppia si separa, "Monsieur parte con la macchina, e Madame con niente".
A monte di tutto c'è una questione, ancora una volta culturale che ci portiamo dietro e non solo in Italia, e riguarda l'educazione finanziaria e il tema della relazione con il denaro.
A livello mondiale esiste ancora una profonda disparità nell’educazione finanziaria e nella capacità di gestire i risparmi tra uomini e donne: un recente studio di Bank of New York  ha verificato che, se le donne avessero investito allo stesso tasso degli uomini, potrebbero oggi disporre di un capitale aggiuntivo di 3,22 trilioni di dollari nel mondo. Anche in Europa la situazione non è buona per le donne: la banca online N26 ha di recente condotto uno studio su un campione di investitori e non investitori in Austria, Germania, Francia, Spagna e Italia. Ne è emerso che le donne europee investono in media il 29% in meno del loro reddito mensile rispetto agli uomini e che sussistono ancora numerosi ostacoli per le donne come la mancanza di denaro, indicata come la più grande difficoltà tra chi investe (45%) e tra chi non investe (54%). Questo potrebbe indicare sfide sistemiche per le donne, come la disparità salariale o il peso finanziario per il mantenimento dei figli. Se guardiamo in particolare all’Italia, il nostro paese si attesta in fondo alle classifiche Ocse sull’alfabetizzazione finanziaria in generale, se si considera invece nello specifico il divario di genere, le donne sono ulteriormente sfavorite sulle conoscenze relative al funzionamento di mercati e investimenti.
Luana Svaizer, business mentor, coach e formatrice dedicata alle donne ha individuato cinque motivazioni principali per cui le donne dimostrano di incontrare difficoltà relazionali con il denaro e faticano a affermare la loro identità attraverso il denaro stesso:
Imprinting familiare: è fondamentale il tipo di educazione che le bambine hanno ricevuto dalla famiglia in materia, se ad esempio hanno appreso sin da piccole l’importanza del denaro e il suo corretto significato; in altri casi è invece la storia familiare a influenzare la donna, come ad esempio nel caso di un padre che ha dilapidato il suo patrimonio.
Retaggio culturale: la società di oggi è ancora profondamente influenzata da un’impostazione patriarcale dove si era soliti escludere la donna dai discorsi economici, anche e soprattutto in relazione agli affari di famiglia, non permettendole di acquisire competenze al riguardo, ma anzi facendole provare un sentimento di vergogna se osava interessarsene.
Timore della propria indipendenza economica: esiste ancora un radicato pregiudizio per cui, se una donna raggiunge l’autonomia economica, smette di ricoprire il più classico ruolo di “donna da sposare”; ancora oggi alcuni uomini si definiscono spaventati da una donna indipendente sotto questo profilo.
Fiducia totale nei confronti del proprio partner: alcune donne oggi compiono ancora l’errore di disinteressarsi completamente alla gestione del denaro in famiglia, delegando al compagno questo ruolo, senza rendersi conto che in questo modo non stanno tutelando loro stesse.
Denaro come sinonimo di potere: un altro retaggio della società patriarcale che ancora oggi ci influenza, è il fatto di non considerare come normale consuetudine che una donna abbia potere, per la posizione lavorativa che ricopre o proprio per la sua autonomia economica; questo pregiudizio porta alcune donne a auto sabotarsi e sentirsi inadeguate in posizioni di potere.
Ecco alcuni consigli pratici da parte di Luana Svaizer per acquisire maggiore consapevolezza in termini di educazione finanziaria, iniziando con dei piccoli cambiamenti che è possibile applicare nel quotidiano della vita di ciascuno:
Leadership finanziaria - inizia ad interessati a tutto quello che riguarda il conto corrente, le relazioni con la banca e tematiche simili, dandoti una serie di obiettivi crescenti e sempre più sfidanti per acquisire leadership:
Accertati di conoscere i dettagli necessari per accedere ai conti correnti che ti riguardano e ogni settimana entra per monitorare la situazione, questo ti permetterà di prendere consapevolezza dei tuoi movimenti finanziari;
Verifica costantemente se ci sono costi che possono essere eliminati, se sì intervieni;
Verifica se ti è possibile accantonare una quota mensile, anche piccola;
parla con il referente della tua banca per definire dei piani di accumulo sulla quota accantonata o su un tuo capitale già esistente;
leggi, documentati e studia il più possibile la materia;
Valuta se esistono altre forme di investimento che esulano dal mondo bancario, come ad esempio l’acquisto di un immobile che ti possa garantire un introito mensile, oppure la possibilità di diventare socia finanziatrice nell’attività imprenditoriale di un’amica.
Non darti per scontata - domandati se effettivamente contribuisci a portare ricchezza economica alla tua famiglia. Se la risposta è affermativa, chiediti se te lo riconosci e se anche i membri della tua famiglia ne sono consapevoli. Attenzione: non dobbiamo mai darci per scontate e neppure gli altri devono cadere in questo errore. Adotta la tecnica di far notare ciò che fai e, ogni tanto, crea qualche piccolo disagio non facendo qualcosa che gli altri si aspetterebbero, in questo modo apprezzeranno di più ogni tuo contributo.
Quanto vale il tuo tempo - considera le competenze professionali che hai acquisito negli anni di studio e di lavoro, valuta il numero di anni di esperienza professionale maturati, rifletti sulla tua capacità di portare risultati nell’azienda in cui lavori oppure alle persone che ti hanno commissionato un certo compito, esamina il tuo posizionamento sul mercato. L’insieme di tutti questi ingredienti costruisce il valore economico della tua professionalità e del tuo tempo.
Indipendenza come forma d’amore - ricordati costantemente che essere economicamente indipendenti significa libertà, ma non per questo significa rinunciare alla famiglia, a un compagno o ai figli: si è davvero libere quando decidiamo di rimanere dove siamo per amore, e non per necessità economica!
Sfida del risparmio - la sfida consiste nel mettere da parte una piccola somma di denaro e ripetere la stessa azione tutte le settimane per un lungo periodo di tempo, ad esempio un anno. La prima settimana si mette da parte 1 euro, la seconda settimana 2 euro e così via fino alla 52° settimana in cui si metteranno “nel salvadanaio” 52 euro. In questo modo il valore del nostro accantonamento aumenta di settimana in settimana, senza particolari sforzi, e alla fine dell’anno ci ritroveremo con ben 1.378 euro da parte. Un ulteriore consiglio: è una sfida in cui si può coinvolgere tutta la famiglia, anche i figli e le figlie, per spiegare loro il valore dei soldi. 
L'educazione finanziaria non ha genere: In un Paese che conta più di 5 milioni di adolescenti, nativi digitali, e dove il mercato delle carte di pagamento è sempre più in espansione, l’86% dei genitori ritiene importante educare finanziariamente i propri figli, ma solo il 15% di questi reputa di avere le competenze necessarie per farlo. La paghetta, ad esempio, è utilizzata come strumento educativo dal 20% dei genitori italiani, ma ancora l’80% di questi ultimi la consegna in contanti, a scapito del minore valore educativo e dell’inferiore praticità e sicurezza rispetto alla versione digitale. Questo è quanto emerge dalla ricerca “L’educazione finanziaria” di Doxa co-condotta con Nexi e Feduf - Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio. Viviamo in una società colpita da un’inflazione galoppante, dove il rapporto con il denaro ha assunto un ruolo sempre più fondamentale. Pertanto, l’arrivo in Italia di Pixpay (la carta prepagata per bambini e ragazzi cogestita con i genitori, che permetteràdi insegnare ai figli come amministrare il denaro responsabilmente) non è soltanto una notizia di natura economico-finanziaria, ma anche sociale, in quanto risponde al bisogno delle famiglie di disporre di soluzioni di pagamento digitali, pratiche e sicure, con funzioni educative che permettono ai ragazzi di acquisire competenze finanziarie e maggiore autonomia. In un mercato europeo dei pagamenti sempre più cashless, l’app di teen banking che in soli due anni ha raggiunto 250.000 utilizzatori in Francia e Spagna, prosegue la sua strategia di sviluppo internazionale con il lancio del servizio in Italia, supportata da Nexi.

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