Joni Mitchell è tornata su
Spotify dopo aver seguito due anni fa Neil Young nel
boicottaggio della piattaforma di musica in streaming. L'artista
di Both Times Now, che ha 80 anni ed è sopravvissuta a un grave
aneurisma al cervello, ha dato luce verde alla diffusione del
suo catalogo mettendo così fine alla protesta per la presenza su
Spotify della popolare podcast di Joe Rogan, un commentatore
allergico ai vaccini anti-Covid.
Young era a sua volta tornato su Spotify a metà marzo, non
però perché la piattaforma musicale si sia ricreduta su Rogan:
"Apple e Amazon hanno cominciato a diffondere le stesse podcast
disinformative contro cui mi ero opposto su Spotify", aveva
spiegato il cantante sul suo sito web. Subito dopo, senza un
annuncio ufficiale di commento, erano tornati sulla piattaforma
anche molti album della Mitchell.
Nel gennaio 2022, in piena pandemia, i due artisti avevano
criticato le prese di posizione di Rogan contro i vaccini e i
protocolli imposti dal governo federale per contenere il virus.
Mitchell e Young avevano poi espresso il loro sostegno a esperti
di medicina che, in una lettera aperta a Spotify, avevano
accusato Rogan di fare da megafono a "teorie complottiste senza
fondamento". Erano così scomparsi dalla piattaforma successi
come Chelsea Morning e Yellow Taxi, in una decisione aggirata da
Spotify offrendo cover dei brani firmati da altri artisti.
Recentemente Joni Mitchell è tornata sul palcoscenico: da
ultimo ai Grammy lo scorso gennaio sia pure in sedia a rotelle.
Il ritorno su Spotify ha coinciso con il 56/o anniversario
dell'album del suo debutto Song to a Seagull prodotto da David
Crosby e pubblicato nel marzo 1968 da Reprise Records.
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