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Trent'anni senza Audrey Hepburn, ma il suo mito resta intatto

Trent'anni senza Audrey Hepburn, ma il suo mito resta intatto

È ancora la diva più citata e imitata nel mondo della moda

19 gennaio 2023, 13:59

di Patrizia Vacalebri

ANSACheck

Audrey Hepburn e Gregory Peck sul set di 'Vacanze Romane ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Audrey Hepburn e Gregory Peck sul set di  'Vacanze Romane ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Audrey Hepburn e Gregory Peck sul set di 'Vacanze Romane ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono trascorsi 30 anni dall'addio a Audrey Hepburn, l'interprete di film cult come Colazione da Tiffany e Vacanze romane, icona di fascino assoluto, musa di registi e couturier come monsieur Huberth de Givenchy. Ma il suo mito resta intatto, nel ricordo di una diva dal carisma ineguagliabile, ma anche di una donna impegnata, come ambasciatrice Unicef,  contro la fame nel mondo, proprio lei che visse sulla sua pelle gli effetti della malnutrizione durante la guerra. Audrey Hepburn morì il 20 gennaio 1993 nella sua villa in Svizzera a Tolochenaz. 

 

 

Ancora oggi resta la diva più citata nel mondo della moda, la più clonata, la più imitata, come una moderna influencer con milioni di followers. Tanti i documentari e i libri sulla sua vita. Il suo long black dress indossato in Colazione da Tiffany è l'abito più citato nella moda.

 

 

 

 

La deliziosa frangetta corta sfoggiata nel film My Fair Lady, è ancora oggi un look copiato dalle ragazze di tutte le latitudini. Le sue scarpe preferite, le ballerine, indossate per la prima volta nel film musicale di Stanley Donen (1957) Cenerentola a Parigi, sono modello di scarpe femminili evergreen. L'abbigliamento creato per lei da Givenchy è ancora considerato un "classico" del guardaroba delle donne chic. Il couturier incontrò Audrey nel 1953 eleggendola sua musa. Audrey vestiva i suoi abiti sia nella vita che al cinema. Indimenticabili i capi realizzati da Givenchy per Sabrina (1954), Colazione da Tiffany (1961), Vacanze Romane, di William Wyler (1953), Sciarada, di Stanley Donen, e Come rubare un milione di dollari e vivere felici, di Wyler (1966). 

 

 

Il vero nome di Hepburn era Audrey Kathleen Ruston: nata a Bruxelles, in Belgio, il 4 maggio 1929 dalle seconde nozze della baronessa Ella van Heemstra, discendente di James Hepburn, conte di Bothwell, terzo marito di Mary regina di Scozia, con il banchiere Joseph Victor Anthony Ruston, divorziato, non nobile, uomo brillante, colto. La famiglia si era trasferita in Belgio dalla nascita di Audrey, a Linkebeek. Ma presto i genitori cominciarono a litigare e Audrey venne allontanata da casa e spedita in Olanda dove studiò danza e recitazione. Ma le privazioni della guerra la resero gracile nel fisico. Nella sua carriera vinse un Oscar, tre Golden Globe, un Emmy, un Grammy Award, quattro Bafta (British Academy of Film and Television Arts), due Tony e tre David di Donatello.

Per il suo lavoro umanitario con il Fondo delle Nazioni Unite, le fu assegnata nel 1992 la medaglia presidenziale della Liberta' e nel 1993 il Premio Jean Hersholt. La rivista New Woman in un sondaggio del 2006, la elesse la donna più bella di tutti i tempi. Ed anche la più elegante. Infatti il suo trench Burberry, alcuni abiti realizzati da Givenchy, un accendino d'oro, tanti ritratti firmati da noti fotografi dell'epoca e soprattutto il copione originale di Colazione da Tiffany, erano parte dei memorabilia di Audrey Hepburn che il 27 settembre 2017 vennero battuti all'asta da Christie's, a Londra, venduti a prezzi stellari. Tra i pezzi dell'asta c'era anche un abito da cocktail in raso profilato di frange, realizzato per Audrey da Givenchy che venne indossato per il servizio fotografico realizzato da William Klein per promuovere il film, Due per la strada (1966). E' andato all'incanto anche il trench Burberry di Audrey e una raccolta delle sue adorate ballerine. L'abito in raso nero disegnato da Givenchy per Colazione a Tiffany era stato venduto all'asta da Christie's nel 2006, a 456.200 sterline, fissando un record mondiale per un capo fatto per un film.  Dal 1967 si ritira dalle scene. Nella vita privata è inquieta. Dopo il divorzio con Mel Ferrer, sposa uno psichiatra italiano, Andrea Dotti da cui ha il secondo figlio Luca, e si trasferisce a Roma. Nel 1983 il matrimonio finisce. Il nuovo compagno, l'olandese Robert Wolser, resterà accanto a lei fino all'ultimo.
L'ultima parte della vita della diva sarà completamente dedicato ai bambini, nel ruolo di ambasciatrice dell'Unicef. Il suo ultimo film è stato Always (1989) di Steven Spielberg. Il regista la volle vestita di bianco, con lo chignon, non a caso nel ruolo di un angelo. Suo figlio Sean Ferrer ha fondato l'Audrey Hepburn Children's Fund per favorire la scolarizzazione nei Paesi africani.

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