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A Milano sfila lo stile di Dolce e Gabbana

A Milano sfila lo stile di Dolce e Gabbana

Codici del marchio argine alla schizofrenia del pensiero social

MILANO, 18 giugno 2023, 20:15

di Gioia Giudici

ANSACheck

Milan fashion week: Dolce&Gabbana - RIPRODUZIONE RISERVATA

Milan fashion week: Dolce&Gabbana - RIPRODUZIONE RISERVATA
Milan fashion week: Dolce&Gabbana - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le mode passano, lo stile resta: alla vigilia dei 40 anni di carriera, Dolce e Gabbana mandano in passerella una collezione uomo che è un distillato dei loro codici, una summa di elementi immediatamente riconoscibili, dalla coppola al pizzo, dal sartoriale alle canottiere, dalle trasparenze al pizzo fino al loro colore, il nero, che apre e chiude la sfilata sotto gli occhi di Blanco, Machine Gun Kelly e altri ospiti che hanno attirato davanti al Metropol centinaia di ragazzine.
 

 



"Quello di concentrarsi sullo stile - raccontano i due creativi - è un percorso che abbiamo iniziato da un anno, perché sui social siamo tempestati di immagini che sono una il contrario dell'altra e ciò crea una gran confusione e insicurezza. Abbiamo nuove icone ogni giorno, ma domani - si domandano - ci ricorderemo di loro? Questo sociale cancella le personalità, l'identità, il gusto e l'io, diventiamo tutti 'uno, nessuno e centomila' ma ognuno di noi ha la sua storia, cultura, identità e provenienza, qualcosa da raccontare. Le famiglie ci hanno insegnato il galateo e il rispetto, che oggi non c'è più: un rispetto che prima di tutto - sottolineano - va dato a se stessi: ognuno trovi la dignità per rispettare la sua persona e trovi il tuo gusto". In questo mondo dove "un giorno sei giallo. un giorno sei blu, ma chi sei tu?" scherzano i due, "ci siamo detti: ma noi uno stile ce l'abbiamo, e per questo abbiamo ripreso i nostri codici, a partire dalla sartorialità, che è eterna, perché una bella giacca o un pantalone ben tagliato non passano mai di moda". Dopo il boom degli youtuber, dei protagonisti di Instagram e dei personaggi di TikTok, che loro stessi hanno contribuito a sdoganare, ora secondo i due stilisti "l'influencer non determina più, la gente non corre a comprare dei negozi per un loro post, perché dietro non c'è una cultura o uno storytelling o uno studio, oggi c'è solo una schizofrenia di pensiero che crea confusione. Noi amiamo i giovani ma - si chiedono Domenico Dolce e Stefano Gabbana - senza pilastri cosa leggeremo domani della storia del costume di oggi?".

Milan fashion week: Dolce&Gabbana

 
Per questo in passerella, nella collezione per la prossima estate, ci sono tutti i codici del marchio, rivisti per l'oggi: i pantaloni con le pinces e la cinta-obi drappeggiata, la camicia con le maniche extra long, i leggings a coste e le canotte, i pigiami di pizzo e le camicie bowling con i fiori ricamati, il gessato bianco e quello marrone, il cappotto perfetto e il bomber maxi, il ricordo di un doppiopetto in un gilet, gli stivali-calza, i pois e i top drappeggiati che ricordano le statue greche. Tutto in pochi colori, tutto inconfondibilmente, Dolce e Gabbana. "È un momento di transizione: chi ha i remi li tenga stretti, chi non li ha andrà alla deriva, perché siamo tornati alla qualità ed è - sottolineano i due - l'unica salvezza". "Nel nostro percorso i soldi sono arrivati, ma riconoscere il nostro stile da una foto - considerano Domenico e Stefano - è il vero motivo di orgoglio. Essere trendy a vent'anni è naturale, essere attuali a 40 é difficile, ma noi ci divertiamo ancora facendo il nostro lavoro sempre con la stessa disciplina e amore da 40 anni. Poi un giorno vai di moda e un altro no e - concludono - va bene così".

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