Dopo cinque anni dalla scomparsa del sua fondatore, lo Studio di Azzedine Alaia a Parigi, gestito dalla Fondazione omonima diretta da Olivier Sailard, apre al pubblico e annuncia che diventerà un museo. A darne notizia è la stessa Fondazione dello stilista, morto nel novembre 2017, che ha deciso di mostrare al pubblico il suo atelier fino al 20 agosto prossimo. "Questo è il luogo più intriso della memoria di Monsieur Alaia - scrivono dalla fondazione - ogni angolo di questa stanza racconta del couturier ma anche dell'uomo che era.
I visitatori potranno ora scoprire lo Studio di Alaia attraverso una finestra e immaginare il couturier al lavoro, di giorno o di notte, nella sua tana, e sogna di fare fitting con le modelle più belle del mondo". L'inaugurazione dello Studio avvenuta nel giorno del compleanno di Alaia, il 26 febbraio scorso, è stata anche l'occasione per mettere in risalto il lavoro fotografico di Thomas Demand. Righelli, alcuni curvi come il dorso degli uccelli, servivano a regolare le misure. Sono ancora su un tavolo. Di fronte, sul muro di mattoni rossi, alzando lo sguardo ci sono le foto degli amici di una vita, delle fate madrine e delle muse che lo hanno accompagnato e sostenuto nello sviluppo della sua arte. Arletty, Tina Turner, Naomi Campbell, Veronica Webb, Stephanie Seymour, Carla Sozzani, Michèlle Obama, Shakira, Bruce Weber, Charles Baudelaire.
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