Agli inizi della sua carriera nella moda come stilista, Martino Midali vestiva le signore milanesi, come lui stesso racconta nella sua biografia, "La stoffa della mia vita, un intreccio di trama e ordito" (Cairo), scritta con Cinzia Alibrandi e presentata nella capitale, nell'ambito degli eventi di Altaroma, dopo un recente debutto a Milano. "Oggi vesto le radical chic di molti paesi". Un genere femminile in cui potrebbe rientrare anche l'attrice Stefania Sandrelli, che ha lo stilista ha scelto come testimonial e madrina della presentazione della biografia nella capitale. Conosciuto per l'uso dei colori accesi, da sempre sua cifra stilistica, e per la vestibilità e comodità delle sue linee, Midali, classe 1952, originario di Mignete, storica città lodigiana, si trasferisce a Milano giovanissimo, dove comincia la sua scalata nel mondo della moda. Fin da subito si distingue per essere uno stilista vicino alle donne 'vere', che tanto ama, ponendosi come missione principale quella di valorizzare il loro corpo. Oggi si parla tanto di inclusione e di curvy, ma "La mia natura - rivela infatti lo stilista - è sempre stata quella di esaltare la bellezza femminile, in ogni sua forma". Invece, "lidea di scrivere un libro sulla mia vita mi è stata suggerita: 'Piacere, mi chiamo Maria e vesto da vent'anni Martino Midali. Immagino che l'armonia irregolare dei suoi vestiti appartenga anche alla sua vita. Mi piacerebbe tanto leggere di lei in un libro, penso che dovrebbe scrivere la sua biografia"'. La storia di Martino Midali è quella di un self made man, nato in una semplice famiglia nel minuscolo borgo lombardo. Ogni capitolo corrisponde a un gradino sulla scala del successo: i primi passi nel mondo della moda, il trasferimento in una Milano proiettata verso il futuro, la grande intuizione sull'uso del jersey, le prime vendite in proprio, l'inaugurazione di uno showroom a Milano, i grandi buyer americani come Henri Bendel e l'apertura di due punti vendita a New York frequentati da molte star, il trionfo degli anni Ottanta dove "vestire Midali" equivale a essere parte di un modo tutto nuovo di sentirsi donna. Un viaggio sul filo dei ricordi, accompagnato dalla giornalista Cinzia Alibrandi, per scoprire un'anima gipsy mai placata, che coniuga la forza della terra da cui proviene con la leggerezza racchiusa tra le pieghe delle sue creazioni. Ma la biografia non è solo la storia di uno stilista che si è fatto da solo e che ha saputo entrare in sintonia con i mutevoli desideri delle donna, ma anche il racconto di un'azienda del made in Italy che negli anni è cresciuta in Italia e all'estero e oggi distribuisce e commercializza oltre 300.000 capi l'anno, conta circa 230 dipendenti e 60 punti vendita monomarca distribuiti su tutto il territorio italiano e 3 su quello spagnolo
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