È tornata in classe questa
mattina ed è stata accolta con affetto dai genitori dei suoi
alunni della scuola primaria di San Vero Milis, Marisa
Francescangeli, la mestra di 58 anni di Nuoro sospesa per venti
giorni per aver fatto realizzare agli scolari un piccolo rosario
con perline a forma di braccialetto e per aver recitato insieme
ai piccoli un'Ave Maria e il Padre Nostro durante la
sostituzione di un suo collega in una terza elementare prima
delle vacanze natalizie del 2022.
Accompagnata dal segretario provinciale della Uil scuola di
Oristano, Raimondo Pisu, il sindacato che ha presentato ricorso
contro la sospesione, l'insegnante non ha nascosto la sua
emozione, per lei anche un mazzo di rose rosse e bianche.
"Piangevo già prima di arrivare - ha raccontato ai giornalisti
di Videolina che l'aspettavano davanti all'istituto - non vedevo
l'ora di poter riabbracciare i miei alunni, che non meritano
quanto è accaduto, sono sicura che riprenderemo alla grande". Si
dice poi convinta che ora la verità su quanto accaduto in aula
le darà ragione. "Non vedo l'ora di riprendere a lavorare, sono
qui per i miei bambini. Sono stati venti giorni difficili e di
stress - ha confessato -. È giusto adesso che si sappia la
verità, deve venire fuori, ci sarà un procedimento penale. Ho
tante persone che mi stanno sostenendo in questo momento".
Il ministero dell'Istruzione e del Merito sta seguendo il
caso e ha già deciso l'invio di tre ispettori, scelti fra
persone di particolare esperienza e competenza, affinché
verifichino la regolarità del procedimento e la completezza
dell'istruttoria. Nei giorni scorsi, il ministro Giuseppe
Valditara aveva sottolineato che in base alla relazione tecnica
ricevuta non si è trattato di un caso isolato ma che in
precedenza ci sono stati "diversi interventi bonari del
dirigente scolastico e il percorso si è svolto su diversi mesi".
"Anzichè insegnare geografia, storia e matematica, la maestra
avrebbe fatto cantare inni religiosi o pregare. E' quindi una
violazione di un obbligo previsto dalla legge - aveva chiarito
il titolare dell'Istruzione - Se poi si tratti di canzoni
religiose, di bandiera rossa o di leggere Repubblica durante
l'ora di matematica, non cambia".
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